LATINA – La Federlazio, in questi due anni, ha continuato a monitorare lo stato di salute delle PMI di fronte alla crisi indotta dalla pandemia. I risultati dell’indagine che ha realizzato tra gennaio e febbraio del 2022, poco prima della guerra in Ucraina, hanno evidenziato che nonostante una serie di preoccupazioni connesse all’incremento dei costi dell’energia e alle difficoltà emergenti nel reperimento di materie prime e semilavorati, gli imprenditori hanno espresso una generalizzata fiducia nella possibilità di consolidare la crescita realizzata nell’intero arco del 2021.
In effetti, dopo un 2020 di resistenza, nel 2021 le imprese si sono impegnate in un percorso di uscita dalla crisi e di rilancio delle attività. Gli sforzi profusi sono stati di grande entità e i risultati ottenuti hanno consentito a molte imprese di recuperare il terreno perduto.Purtroppo gli eventi bellici in Ucraina e la conseguente crisi sociale e umanitaria scaturita dalla fine di febbraio, hanno di nuovo rimesso in discussione l’equilibrio e le prospettive del nostro sistema economico.
Ci troviamo quindi ancora di fronte a una pesante emergenza, che deve essere affrontata da parte dell’intero insieme delle forze economiche, sociali e istituzionali del nostro Paese, per non vanificare i risultati positivi raggiunti.
Infatti, da un ulteriore approfondimento realizzato attraverso un instant survey, ad un campione qualificato di imprenditori, dopo alcune settimane dall’inizio del conflitto, tutti i valori positivi riferiti alle attività d’impresa sono risultati in deciso ribasso, soprattutto per le aziende che operano sui mercati internazionali. Possiamo stimare che i saldi di opinione relativi al fatturato si siano ridotti tra il 10 e il 15%.
DATI DI CONTESTO
Il saldo nel 2021 tra le imprese nate e cessate in provincia di Latina è di +1,4%, nel
Lazio +2,2%, a livello nazionale del +1,4%.
Le esportazioni sono calate del 2,7% in provincia, mentre sono in ripresa in regione del +11,5%, in Italia del +12,2%.
L’occupazione aumenta dell’1,8%, nel territorio regionale del 2,8%.
Il tasso di occupazione si atte sta al 46,5%, contro il 42,9% registrato nel Lazio.
La Cassa Integrazione Guadagni erogata nel 2021 è diminuita del 38%, in regione del 7,3%. Si sta tornando ad una condizione di normalità.
L’INDAGINE FEDERLAZIO
L’andamento delle attività aziendali nel 2021
Le imprese che nel 2021 hanno registrato un incremento del fatturato sono il 50% in provincia e il 47% in regione. Si tratta di un dato positivo che permette di recuperare buona parte del terreno perduto nel periodo più acuto della pandemia. Tuttavia bisogna considerare che il 21% segnala una riduzione dei propri ricavi.
Il recupero dei livelli di fatturato ha riguardato in maniera omogenea sia le imprese di grande che di piccola dimensione.
Positivi anche i dati sull’occupazione con un saldo di opinioni del +13% contro il 6,4% a livello regionale. Gli imprenditori lamentano una grave difficoltà a reperire personale generico e qualificato, è un fenomeno questo che sta assumendo contorni sempre più marcati. In confronto alla situazione pre-pandemica i due terzi delle imprese hanno dichiarato di trovarsi completamente al di fuori dall’emergenza, nel Lazio la percentuale è pari al 49%.
In particolare risultano in decisa ripresa le imprese che operano nelle attività manifatturiere a maggiore contenuto tecnologico, nei settori ICT, nella sanità, nel farmaceutico e nell’edilizia.
Stentano ancora a riprendersi i settori del commercio al dettaglio, della logistica, del turismo e organizzazione di eventi pubblici.
Il 71% delle aziende ha realizzato investimenti nel 2021. Gli interventi si sono concentrati soprattutto nella formazione e aggiornamento del personale, nella digitalizzazione del processo produttivo delle attività amministrative, nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e servizi.
Si è consolidata e rafforzata la convinzione e la consapevolezza da parte degli imprenditori sulla necessità di intervenire rapidamente sulla digitalizzazione e l’ammodernamento tecnologico dei propri processi produttivi e organizzativi.
Le prospettive
Il 33% delle aziende del territorio ha espresso previsioni di crescita del fatturato, nel Lazio la percentuale sale a 40,5%. Il 13% prevede una riduzione, tale percentuale è uguale a quella registrata nel Lazio. Dobbiamo tenere conto che anche tra gli imprenditori pontini, sono emerse gravi preoccupazioni generate dall’aumento dei costi energetici ulteriormente cresciuti a seguito degli eventi bellici.
Le misure per il sostegno delle imprese e il PNRR
Si conferma come vera e propria emergenza la necessità di adottare misure dirette per contrastare gli effetti del caro energia. Oltre a ciò si conferma la necessità di una riduzione generalizzata delle tasse sul lavoro.
Infine le valutazioni sui possibili impatti del PNRR.
Oltre due terzi degli imprenditori attende ricadute positive dai progetti contenuti nel PNRR; il 30% prevede benefici diretti sull’attività della propria impresa.
Dichiarazione del Presidente di Federlazio Latina, Marco Picca
“I risultati ottenuti nel 2021 sono certamente motivo di conforto ed ottimismo, Indice del fatto che le aziende della provincia di Latina hanno continuato ad operare con impegno e tenacia.
Purtroppo quello che si credeva sarebbe stato un conflitto rapido, si sta rivelando lungo, complesso e pesante da sostenere.
La guerra e lo scenario in cui stiamo vivendo, ci pongono di fronte alla necessità vitale di accelerare ulteriormente nelle due transizioni, quella energetica e quella digitale, che costituiscono le priorità e la guida dei piani messi in campo dall’Unione Europea nel suo complesso.
Il nostro compito è impegnarci nel rinnovamento dell’organizzazione produttiva. Le istituzioni nazionali, regionali e locali devono impegnarsi a sostenere le imprese nell’affrontare questa nuova emergenza”.
Dichiarazione del Direttore di Federlazio Latina, Stefania Dottori
“Il quadro generale emerso dall’indagine 2021, dipinge un anno di ripresa e rilancio delle attività. Infatti ad eccezione dell’export, si registra ancora un trend positivo rispetto al 2021, seppure con qualche incertezza dovuta alla guerra. Infatti non possiamo sottolineare che le nostre aziende, dopo avere reagito alla crisi indotta dalla pandemia, si trovano oggi a fare i conti con l’aumento abnorme dei costi energetici e delle materie prime. A questo scenario si aggiunge un fenomeno decisamente pesante: la difficoltà di reperire manodopera. Sono sempre più le aziende che ci chiedono supporto per affrontare questa situazione”.
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