Stefano Delle Chiaie,accusato di concorso in strage nell’attentato di Bologna, esponente della destra radicale e della destra spiritualista in seno al Movimento Sociale Italiano e fondatore di Avanguardia Nazionale, è morto all’ospedale Vannini. Nato a Caserta nel 1936 per anni, pur di sfuggire alla Giustizia italiana, ha vissuto da latitante dal 25 luglio del 1970, giorno in cui era stato chiamato a testimoniare sul ruolo di Mario Merlino nella strage di piazza Fontana, fino al 27 marzo del 1997 quando venne catturato a Caracas dalla Polizia italiana.
Conosciuto negli ambienti neofascisti romani come ‘Er caccola’, è stato uno dei “fantasmi neri” degli anni bui della strategia della tensione. Il suo nome è legato alle principali stragi che insanguinarono l’Italia negli anni ’70: nel 1982 fu spiccato nei suoi confronti un mandato di cattura per la strage di piazza Fontana del 1969, ma i processi di primo e di secondo grado lo hanno scagionato. Anche le indagini compiute su di lui nell’ambito della strage di Bologna del 1980, pur appurando rapporti con la P2 e la Massoneria, non accertarono alcuna responsabilità a suo carico.. “La repressione non ci piega, ci moltiplica”: così lo scorso marzo Stefano Delle Chiaie scriveva sul blog della rinata Avanguardia nazionale. E dietro la recente aggressione al Verano di due giornalisti c’è il sospetto potesse esserci proprio Avanguardia.
Ricercato per anni, latitante in Sud America per sfuggire alla giustizia italiana Stefano Delle Chiaie è stato collaboratore, con il boia di Lione Klaus Barbie, della dittatura boliviana negli anni ’80: un gruppo che ha seminato morte e terrore. Una volta tornato in Italia nel 1997, estradato dal Venezuela, Stefano delle Chiaie nel 1991, grazie alla concessione del Comune di Roma, ha aperto una sede tv di Avanguardia Nazionale. Alle sue trasmissioni hanno presenziato i massimi esponenti della destra, sia nazionale che europea, suscitando non poche polemiche e controverse teorie. Recentemente aveva anche scritto un libro dal titolo L’aquila e il condor: storia di un militante politico.A Latina veniva spesso ed aveva collegamenti con i neofascisti locali.L’ultima volta lo avevamo visto al circolo cittadino, alla presentazione del suo ultimo libro.Abbracci, baci tra i militanti dell’estrema destra pontina. E’ stata l’ultima volta.I funerali domani pomeriggio, alle 15,30, nella chiesa di S. Lorenzo fuori le mura, a Roma. La camera ardente al CTO fino alle 13. (Fonte La Repubblica)
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