LATINA – “Più mettiamo a confronto il piano industriale di ABC con la realtà dei fatti e più ci viene il sospetto che, tolta la copertina, si sia proceduto con un copia e incolla fatto male e senza nemmeno la decenza di controllare cosa ci fosse scritto dalla seconda pagina in poi. Secondo quest’ultimo, infatti, oggi dovremmo essere ben oltre l’80% di raccolta differenziata quando in realtà, al momento, Latina non arriva neanche alla metà di tale percentuale; inoltre, ci era stato comunicato a più riprese che per coprire l’intera città sarebbero state sufficienti poco meno di 200 unità di personale, mentre la realtà dei fatti racconta di recenti assunzioni che hanno fatto raggiungere quota 230 – senza contare che manca ancora un’area che comprende circa 40.000 cittadini e per la quale serviranno probabilmente almeno altri 30 operatori; per non parlare poi dei costi, dato che il PEF di ABC (27 milioni di euro) risulta quasi il doppio di quello di Latina Ambiente (16 milioni di euro) a fronte di numerosi servizi offerti in meno”.

A dichiararlo, in una nota, il Movimento Politico Latina nel Cuore.

“E non finisce qui: l’ultima perla del piano industriale riguarda l’acquisto di cassonetti per le grandi utenze, i quali hanno misure che non sono compatibili con gli automezzi già in dotazione ad ABC –acquistati con il famoso mutuo da 12 milioni di euro – e per i quali si è reso necessario procurarsene dei nuovi attraverso il noleggio, con conseguente aggravio di spesa che ricade come sempre sulle tasche dei cittadini.

Come Latina nel Cuore più volte nell’ultimo anno abbiamo espresso le nostre perplessità sulla genesi di ABC e oggi siamo arrivati alla conclusione che ciò accade quando invece di progettare un azienda al servizio della città viene imposto un modello che ha soddisfatto unicamente la gestione del potere da parte di Zingaretti il quale, attraverso la sua “longa manus” Demetrio De Stefano (ex presidente di ABC incappato nell’inchiesta Ama – Senegal), ha scelto il famoso piano Contarina spacciandolo per eccellenza del settore. Non mettiamo in dubbio le competenze aziendali, ma di certo da parte del sindaco Coletta c’è stata superficialità nel tutelare gli interessi della nostra città e, di conseguenza, oggi ci troviamo a pagare profumatamente per un servizio di raccolta dei rifiuti che fa acqua da tutte le parti.

Ribadiamo la nostra proposta di rimodulazione del piano industriale sulle reali esigenze della città, ma per fare ciò serve un forte segnale di discontinuità che può arrivare solo tramite le dimissioni del CDA, visto che l’attuale Presidente di ABC Gustavo Giorgi – dopo aver tirato la volata alla campagna elettorale di Coletta – ancora oggi partecipa in qualità di “esperto ambientalista” alle riunioni elettorali del partito Sinistra Italiana, il ché è tutto dire viste le condizioni di sporcizia in cui versa la nostra città. La gestione scellerata di una società fortissimamente voluta dal sindaco, risultata inadeguata e oggi principale motivo del possibile dissesto finanziario comunale – il Commissario Prefettizio, infatti, ha da poco dovuto adottare con urgenza una variazione di bilancio da 1.8 milioni per maggiori conferimenti di rifiuti indifferenziati all’impianto di trattamento di Rida Ambiente –, dovrebbe essere sufficiente a sfiduciarlo: come è stato possibile sbagliare tanto grossolanamente i calcoli sui quantitativi di materiale indifferenziato che la città avrebbe prodotto nell’anno 2022? E pensare che ABC doveva essere il fiore all’occhiello dell’amministrazione Coletta, del quale il primo cittadino si vantava con diversi sindaci di altre città! Ci sentiamo di dare un consiglio a questi ultimi: è conveniente cambiare al più presto rotta, se non volete portare le vostre amministrazioni al dissesto finanziario“.


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