LATINA – Un clima dincertezza, unatmosfera da Deserto dei tartari sembra avvolgere il Centro-Destra a Latina nellindividuazione del candidato a Sindaco che, a pochi mesi dalle elezioni, ancora non cè. Sarà bene invece e da subito, costruire unidea di alleanza ancora prima che una formula elettorale; la trattativa è una cosa seria, il programma ancora di più. È tempo che il Sindaco-candidato inizi a parlare di Latina ai latinensi. Programmare in politica, come in unimpresa è necessario, per fare questo il Centro-Destra cambi il proprio paradigma culturale e costruisca un programma di futuribile concretezza.
Dopo lalternarsi per quasi undici anni di due commissari prefettizi e due Sindaci che -per ragioni diverse- di fatto sono risultati inadeguati al compito, la città non può subire unulteriore stagione dincapacità amministrativa. Cè da riconfigurare un quadro politico, investire oltre che su un personale politico rinnovato, anche su nuove realtà civiche, volontà preziose per la loro voglia dimpegno nel cambiare le cose; perché queste nuove energie portino frutti preziosi al cambiamento, è bene ricordare che sul mercato elettorale della politica il piccolo è bello quasi sempre si è rilevato divisivo e destinato alla marginalità, per cui condivisione e unità -pur nelle differenze- sono valori da perseguire perché vincenti. Perdenti risultano invece solitarie fughe in avanti, frutto di intimistiche visioni di autoreferenziali candidature a Sindaco senza la necessaria esperienza politico-amministrativa per guidare la seconda città del Lazio. A riguardo non si dimentichi le amministrative del 2016, quando nel Centro-Destra ben sette candidati a Sindaco, resero inutili i 38.424 voti raccolti, mentre uniti il 54,13% dei consensi avrebbero consentito la vittoria al primo turno.
Sappiamo poi comè andata a finire…
Il Centro-Destra sia cosciente e responsabile della sua forza e ricordi che Latina è stata e deve tornare ad essere emblema di modernità. Limminente stagione elettorale è loccasione per ritrovarsi su unidea di città; abbiamo proposto Latina Città Giardino-Verde&Blu, che abbracci la rivoluzione digitale, trasformi il Comune in una macchina amministrativa moderna ed efficiente; attivi la cura della città, il risanamento del non finito architettonico e il riscatto urbano di inguardabili archeologie industriali&commerciali alle porte e dentro la città; valorizzi gli ambiti urbani abitativi e i paesaggi naturali, crei il salotto del centro storico, la rigenerazione del lido e porti bellezza nelle periferie, secondo una visione armonica dellintera Latina; tutto ciò sarà possibile grazie ad un nuovo Piano Regolatore che ne ri-disegni il futuro. Altro capitolo è il centenario della nascita di Latina nel 2032, anniversario che meriterà di essere onorato non solo con eventi e manifestazioni, ma con unopera architettonica: il Museo della Bonifica e della Città, nel centro storico, in uno dei suoi buchi neri (luogo che sveleremo, visto che oramai non ci si fa più caso, talmente assuefatti nellattuale contesto urbano), un museo del futuro che racconti il passato, tra storie, arti e culture di contemporaneità, attorniato dalla nostra biblioteca degli alberi.
Unopera di alto valore architettonico in uno spazio di nuova centralità urbana.
Inoltre non si rinunci di pensare in grande, consapevoli anche del ruolo che la città potrebbe assumere nellipotesi concreta (avviata in Commissione Affari Costituzionali della Camera lesame del DDL di riforma costituzionale per affidare a Roma, sul modello di Parigi, Londra e Berlino, poteri analoghi a quelli di una Regione) che Roma diventi città-Regione, così che Latina possa legittimamente aspirare a divenire la Porta della nuova Regione Lazio.
Infine non si resti esclusi dal Recovery Plan, imperdibile occasione di sviluppo per Latina, grazie alla realizzazione di infrastrutture sociali, mobilità integrata, rigenerazione, efficientamento energetico e sicurezza.
Dobbiamo credere di più nella nostra Latina e accompagnarla con generosità, competenza e passione nel terzo millennio.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
(Seneca)
Maurizio Guercio
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