Denunciata banda di truffatori e sequestrate banconote false

Il valore dei falsi si aggira attorno ai 60 milioni di euro

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LIVORNO – Era l’estate del 2020 quando, dopo una serie di contatti intrattenuti telefonicamente, una famiglia della provincia di Livorno prese appuntamento con dei gioiellieri di origine israeliana, abitanti in Svizzera e con alcune gioiellerie in diverse località del Piemonte, per vendere alcuni gioielli di famiglia.

Nell’incontro preliminare, i beni vennero valutati 264.000 € e al successivo e definitivo appuntamento, avvenne la vendita dell’oro, con contestuale consegna delle banconote. Una volta tornati a casa, i venditori realizzarono di essere stati truffati, avendo ricevuto il pagamento in banconote da 100 € false. Stando alle ricostruzioni della polizia, i truffatori, abili nel confondere i venditori, avevano ripetutamente consegnato la stessa mazzetta di banconote autentiche, facendole contare alle parti offese con una macchinetta conta soldi e, quando la restituivano ai sedicenti gioiellieri, questi la sostituivano con una mazzetta falsa, ripetendo il raggiro sino al raggiungimento della cifra concordata.

Sono stati quindi predisposti servizi di appostamento e monitoraggio dei sospettati, finché, alcuni giorni fa, alle prime luci dell’alba, sono state eseguite le perquisizioni nelle città di Bergamo e Torino, dove nel frattempo si era spostato colui che è ritenuto il primo responsabile della banda.

Nel corso delle attività, gli investigatori della Squadra Mobile di Livorno hanno proceduto al sequestro di banconote false di taglio da 100 € identiche a quelle utilizzate per la truffa in questione, oltre ad una pistola ad impulsi elettrici tipo “teaser” ed una lampada UV per verificare la veridicità delle banconote. Nell’abitazione di uno degli indagati, è stato poi individuato un vero e proprio deposito di banconote false, in varie valute (Euro, Dollari Statunitensi, Kune Croate e Franchi Svizzeri), per un corrispondente valore nominale di oltre 60 milioni di Euro, destinate evidentemente ad altre truffe in procinto di essere attuate.

Alla luce di quanto accertato, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria quattro persone (di età compresa tra 21 e 29 anni), tutte con svariati precedenti penali a carico, in particolare per reati predatori e contro il patrimonio, anche commessi mediante frode.


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