«Le ambiziose sfide del Green Deal – dichiara l’On. Salvatore De Meoriportate anche nella strategia “Farm to Fork” non devono assolutamente trasformarsi in azioni che penalizzano il sistema agroalimentare ed in particolare il modello alimentare europeo che in gran parte è costituito dalla dieta mediterranea e da molte eccellenze del “Made in Italy”.

Nel merito è particolarmente accesa a Bruxelles la discussione sul sistema di etichettatura fronte pacco che sicuramente non può essere rappresentato dal Nutri-score, già adottato volontariamente dalla Francia e da altri Stati membri, e al quale noi europarlamentari italiani ci stiamo opponendo con tutte le forze perché basato su un metodo che, utilizzando l’immagine del semaforo ed i relativi colori rosso, giallo e verde, classifica e distingue i cibi in buoni o non buoni per la salute, penalizzando molti prodotti agroalimentari del Made in Italy.

Altrettanto forte – continua l’eurodeputato – è stata la recente presa di posizione sulla proposta presentata dalla Croazia di ottenere il riconoscimento della menzione “tradizionale” sul vino Prošek, nome immediatamente riconducibile al Prosecco italiano già riconosciuto dall’Europa stessa tra le DOP, e che ha riacceso l’annoso problema dell’Italian Sounding, il fenomeno causato da molti produttori esteri che per promuovere i loro prodotti utilizzano nomi con i quali tentano di imitare le eccellenze del Made in Italy.  È stata addirittura stilata una classifica di quelli più “contraffatti”, nella quale svetta la nostra tipica mozzarella. Una situazione insostenibile per il buon cibo, non solo italiano, ma europeo.

A tutto ciò si aggiunga – prosegue ancora l’On. De Meo – l’ultima, preoccupante, notizia di due multinazionali olandesi, impegnate nella sperimentazione di carne in laboratorio attraverso una ricerca finanziata anche dall’UE con 2 milioni di euro, di cui 1,5 circa provenienti dal REACT-EU, un pacchetto di aiuti economici previsto per ben altri scopi.

A riguardo, infatti, unitamente ad altri colleghi eurodeputati di Forza Italia, abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione europea nella quale chiediamo in che modo tale finanziamento rispecchia l’obiettivo previsto per le risorse REACT-EU, finalizzate al superamento della crisi della pandemia di COVID-19 e alla preparazione di una ripresa verde, digitale e resiliente dell’economia, e in che modo si giustifica il finanziamento alla ricerca per la produzione di alimenti che non sono ancora stati autorizzati a livello europeo, ma soprattutto – conclude l’eurodeputato – chiediamo di sapere quale impatto potrà avere la produzione di carne in laboratorio sul complessivo sistema agroalimentare ed in particolare su quello zootecnico che invece va salvaguardato quale elemento di identità del territorio europeo e strumento per prevenire lo spopolamento delle aree rurali».


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