Calderoli ha promesso di dare il via al dibattito sulle autonomie differenziate, il cui obbiettivo principale iniziale era come trattenere più risorse nelle regioni più ricche. Bisogna cambiare l’asse culturale se vogliamo trovare un’intesa! Potrebbe essere uno spunto importante contrapporre: “ dalle differenziate alle regioni solidali!” La lezione del Covid è già stata dimenticata? Con forza si è posta ‘esigenza di una rete egalitaria che assicuri i servizi essenziali, a partire dalla salute e dall’istruzione , nonché ad un rilancio dello Stato delle autonomie crescenti fino al livello europeo di grande attualità secondo l’intuizione di Sturzo pensando soprattutto al Sud! Dopo l’intervento di Mattarella quaresimale mi convinco sempre di più della bontà, sulla linea Moro, della indicazione del PD Ceccanti che, contro i pruriti proporzionalisti ( a destra qualcosa si muove!) propone la: “Riforma della Costituzione con governi di legislatura!” strutturalmente legata in fase attuativa alla mia proposta di eleggere in concomitanza con le europee, stesso metodo proporzionale, un’Assemblea costituente, questa sì un campo largo che responsabilizza tutti! L’apertura della Meloni per una possibile intesa sul semi-presidenzialismo va colta positivamente ed incoraggiata ma senza ricadere nella tentazione esclusivista di patti alla Nazareno! Va ricordato a tutti il fallimento delle bicamerali poiché ha sempre prevalso la priorità accordata agli equilibri e relativi interessi di governo sui temi costituzionali. Ancora un esempio per la difesa, a parole, della centralità del Parlamento, un passo essenziale è il supera.mento del bicameralismo perfetto in tutto o in parte. Ebbene il semi-presidenzialismo alla francese non lo consente ma possono esserci altre modalità e possibili convergenze non debbono essere camice di forza. Un’ampia maggioranza non solo è importante per evitare referendum confermativi, ma perché tutti o quasi possano riconoscersi finalmente tra i padri costituenti!
Rodolfo Carelli
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