LATINA – Da Piazza del Popolo a Piazza Grande: assessori, consiglieri e staff di Lbc in cerca di nuova collocazione nel Pd con la regia di Forte e De Marchis. Se è vero che il civismo di Lbc è oramai al tramonto e che molto probabilmente alle prossime elezioni il sindaco di Latina, Damiano Coletta, semmai si dovesse ricandidare alla poltrona di primo cittadino, dovrà per forza di cose fare i conti con il Pd di Moscardelli: allora tanto vale anticipare i tempi e non farsi trovare impreparati. A maggior ragione se poi Damiano Coletta dovesse davvero decidere – come raccontano alcuni rumors non verificati – di fare una sortita verso la politica nazionale, tentando la sorte con Italia in Comune e una candidatura in Parlamento, lasciando così i suoi orfani di un progetto politico civico.
Dunque, a rischio di tenere i piedi in due staffe: battagliare in Consiglio Comunale con il Pd della Zuliani e poi firmare appelli per il segretario Zingaretti; ecco che l’endorsement per le primarie a favore del governatore del Lazio si trasforma ora in un percorso di avvicinamento a tappe forzate verso un rimescolamento che possa garantire almeno la sopravvivenza politica prima che amministrativa.
Ci perdoneranno gli altri firmatari dell’appello, ma noi che un po’ ne capiamo di politica e che magari conosciamo da tempo immemore alcuni dei protagonisti in questione, leggiamo in questo modo l’iniziativa di domani pomeriggio alle 18 in programma presso la Sala Riunioni del Palazzo della Cultura dal titolo ‘Una Piazza Grande per Latina. Dopo e oltre le primarie: per non fermarsi’.
Non che il titolo lasci adito ad interpretazioni molto diverse, anche se come ci spiegano i promotori: «Il 3 Marzo si è votato per le primarie del PD. Prima di quel voto abbiamo sottoscritto un appello di sostegno alla candidatura di Nicola Zingaretti. Non era nelle nostre intenzioni entrare nel dibattito interno al partito democratico, nella dialettica tra le diverse candidature; ritenevamo, e riteniamo tuttora, affermare, invece, una speranza. La speranza che le primarie segnassero una svolta: una nuova cultura democratica e progressista per un nuovo centrosinistra. Le prime parole, i primi atti di Nicola Zingaretti sembrano andare in questa direzione. Nella direzione dell’apertura, piuttosto che della chiusura burocratica; della politica come elaborazione collettiva piuttosto che come avventura personale. Dismettendo (si spera una volta per tutte) l’autosufficienza che identifica il potere come unica misura dei propri valori e dei motivi per i quali si sceglie di fare politica.
Anche a Latina avvertiamo la necessità che questa novità e questa speranza non rifluisca nei tatticismi e nell’incapacità di dialogare sull’identità e sul futuro della città.
Si è detto che occorre una piazza grande. Siamo ancora una volta d’accordo: serve una piazza grande, molto grande, per costruire un campo grandissimo, dove raccogliere le speranze di un cambiamento vero e non solo declamato; ma anche per allestire un argine una società basata sull’odio, sull’incapacità di mettersi nei panni dell’altro, sulla discriminazione, sulla negazione delle emergenze ambientali, sulla compressione dei diritti del lavoro.
Per questo e molti altri motivi – che non è possibile esporre in poche righe – abbiamo deciso di convocarci e convocare una prima assemblea di dialogo rivolta ai tanti che hanno partecipato alle primarie, indipendentemente dall’iscrizione o meno al partito che le ha convocate».
A firmare il documento: Patrizia Ciccarelli, Rino Caputo, Silvio Di Francia, Salvatore Forlenza, Graziano Lanzidei, Gianmarco Proietti, Luciana Mattei, Emilio Ranieri, Franco Castaldo, Andrea Mirelli, Anna Di Falco, Laura Savelli, Valeria Campagna, Mariolina Marinelli, Nazzareno Ranaldi, Simona D’Alessio, Lorella Libanori, Mariolina Marinelli, Francesco Moriconi, Francesco Pannone, Giorgio De Marchis, Pierluca Dussich.
Certo qualcuno obietterà che il nome del Consigliere Regionale Enrico Forte non compare nel documento, ma basta la firma del ‘delfino’ De Marchis a far capire che i due sempre molto legati politicamente, cercano ora di traghettare nuovi innesti dentro i Pd locale, perché se è vero che hanno appoggiato Zingaretti alle primarie, è pur vero che il controllo vero del partito resta in mano a Moscardelli su Latina e a Salvatore La Penna sui Lepini. Dall’altra parte Ciccarelli, Di Francia, Forlenza, Proietti e Ranieri dal Pd provengono e nel Pd vogliono tornare con un ambasciatore tutto particolare: il nostro amico Graziano Lanzidei, da sempre sperimentatore d’avanguardia e influencer molto ascoltato dall’una e dall’altra parte.
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