LATINA – Da Gasparri alla relazione di Cappucci, Co.Di.Ci porta Abc in procura ipotizzando reati pesanti. Una lunga e articolata denuncia nei confronti dell’amministrazione comunale e del board di Abc per i tanti disservizi legati alla raccolta dei rifiuti a Latina è stata presentata dall’associazione a tutela dei consumatori CoDiCi, rappresentata a Latina da Antonio Bottoni.
CoDiCi mette nel mirino non solo i disservizi che in questi anni, dalla nascita della nuova azienda speciale, si sono verificati nel servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani e nei servizi connessi, ma facendo un excursus di tutta la vicenda che ha portato alla nascita di Abc, mette in luce aspetti controversi e forzature giuridico amministrative poste in essere dall’amministrazione Coletta su cui chiede agli enti preposti una pronuncia definitiva.
CoDiCi parte dalla scelta degli amministratori di Abc, qualcuno sembra anche in passato in rapporti con personaggi in qualche maniera coinvolti in Mafia Capitale, fino ai tanti interventi che si sono susseguiti sulla stampa e in consiglio comunale da parte delle opposizioni che spiegavano con puntualità i motivi per cui la scelta di Abc avrebbe gravato sulle tasche dei cittadini causando anche notevoli disservizi.
Inoltre CoDiCi prende spunto anche dalla lunga e articolata interrogazione parlamentare presentata nel 2017 dall’allora vice presidente dei Senato, Maurizio Gasparri, a cui nessuna delle istituzioni chiamate in causa ha saputo finora fornire risposte adeguate e convincenti.
CoDiCi ha richiamato anche elementi ritenuti di primaria importanza, contenuti nella relazione del dirigente comunale all’Ambiente, dottor Sergio Cappucci, dove si evidenziano molteplici criticità del servizio svolto da Abc che farebbero ipotizzare reati pesanti dal punto di vista giuridico, amministrativo se non anche in sede penale, non escludendo anche il danno erariale.

CoDiCi, temendo che possano insorgere seri problemi di salute pubblica e che quanto sta accadendo possa avere pesanti ripercussioni sulle finanze del Comune di Latina e, dunque, sui contribuenti, chiede alla Procura della Repubblica di Latina di verificare tutto quanto esposto e di valutare ciò non integri i reati di frode in pubbliche forniture, considerando quanto ABC si è impegnata a fare e non ha fatto, omissione di atti d’ufficio, per chi eventualmente in Comune doveva controllare e non ha controllato, inquinamento ambientale, visto lo stato in cui versa la città, attentato alla salute pubblica, dato il proliferare di discariche abusive, insetti vari e di topi, e violazioni alle norme in tema di sicurezza del lavoro, considerando lo stato dei mezzi impiegati per la raccolta rifiuti e lo spazzamento, molti dei quali vecchi di quasi venti anni, e dei conseguenti rischi di infortuni per il personale di ABC chiamato ad utilizzarli, o gli eventuali ulteriori reati o, comunque, comportamenti non rispettosi delle vigenti normative che dovessero essere rispettivamente accertati sia dalla Procura della Repubblica che dalla stessa Corte dei Conti.
A conclusione dell’esposto, CoDiCi chiede alla Procura Generale della Corte dei Conti, di voler appurare se la condotta tenuta dalla governance dell’azienda speciale ABC e dal Comune di Latina non rappresenti un danno erariale.


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