LATINA/FROSINONE – Rischio di desertificazione, cambiamenti tecnologici e sociali, tutti aspetti che stanno cambiando il nostro modo di fare acquisti. Come questo incida sulle attività commerciali in provincia di Latina e Frosinone lo spiega un’approfondita ricerca di Confcommercio.
«La finalità dell’Osservatorio – spiegano i vertici di Confcommercio Lazio con Giovanni Acampora e Salvatore Di Cecca – (avviato nel 2015) sulla demografia delle imprese nelle città italiane è di monitorare nel tempo l’andamento degli esercizi commerciali e delle attività di alloggio e ristorazione osservando come gli aggregati si muovono nei centri storici (CS) rispetto al resto del comune (NCS).
La città e il suo centro storico sono una specificità italiana a cui la Confcommercio guarda con molto interesse e qualche preoccupazione. La realizzazione di questo Osservatorio consente di cogliere i cambiamenti della rete comunale di servizi al consumatore e, conseguentemente, anche di neutralizzare eventuali patologie (rischio di desertificazione commerciale e crisi delle economie urbane).
Con il contributo del Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne (che fornisce i dati di base) sono osservati 120 comuni medio-grandi, di cui 110 capoluoghi di provincia e 10 comuni non capoluoghi di media dimensione; sono escluse le città di Milano, Napoli e Roma perché multicentriche e non è possibile la distinzione tra centro storico e non centro storico.
Per i 120 comuni è stato analizzato dal 2008 al 2022 l’andamento dello stock delle imprese:
- del commercio al dettaglio ripartito in 11 categorie merceologiche (non specializzati alimentari e non, alimentari specializzati, rivendite tabacchi, farmacie, carburanti, computer e telefonia, libri e giocattoli, vestiario e calzature, mobili e ferramenta, commercio ambulante, altro commercio);
- dei servizi di alloggio e delle attività di ristorazione.
Il perimetro di analisi è sufficientemente esteso, visto che nei 120 comuni di medie dimensioni interessati dall’indagine risiedono 13,4 milioni di abitanti, circa il 23% della popolazione italiana. Nel 2022 sono stati censiti quasi 135 mila imprese del commercio al dettaglio, pari al 24,3% del totale delle imprese del commercio al dettaglio in Italia e circa 79 mila attività di alloggio e ristorazione, pari al 23,9% del totale delle imprese di questo settore in Italia. Le imprese sono state suddivise in base alla location della propria attività: centro storico (CS) e resto del territorio comunale (NCS)».
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