LIVORNO – Le condizioni del gioiello del lungomare livornese stanno peggiorando. Dopo l’ultima forte mareggiata del 2 novembre l’amministrazione ha effettuato un sopralluogo il giorno 8 dello stesso mese e ha fatto subito partire i lavori di ripristino della pavimentazione saltata in più punti e per la sostituzione dei passamano divelti per una cifra stanziata di 250 mila euro. Nonostante questo, andando in ricognizione in questi giorni le parti ammalorate permangono in più punti e ormai da anni, valutabili in una quarantina di punti in cui sarebbe necessario un intervento. Si tratta di balaustre sopra le colonnine saltate o totalmente mancanti, parti in muratura che mostrano l’anima in ferro del cemento armato gonfiata per la ruggine e il salmastro. Dopo i lavori partiti in seguito all’ultima mareggiata, oltre alle parti più antiche da anni ammalorate si notano anche i passamano di recente sostituiti saltati o scollati dalla balaustra.
In coincidenza con una protesta in seguito a un post sui social in cui i cittadini hanno deciso di inviare le foto della situazione di degrado alla Terrazza, sul lungomare alla Bellana e alle baracchine abbandonate al sindaco Luca Salvetti, questa mattina si sono notati all’opera con un nuovo transennamento davanti all’acquario e due mezzi pesanti di supporto, i lavori pubblici ancora all’opera, che nella zona davanti ai Pancaldi, dove comunque era stata riparata la pavimentazione, praticamente non avevano mai abbandonato la sede lasciando in vista i transennamenti. I cantieri al lavoro sono della ditta in subappalto Fratelli Colloca di San Giuliano Terme che da alcuni anni si occupa della Terrazza per conto del Comune di Livorno.
I cambiamenti climatici e la forza delle ultime mareggiate stanno mettendo a dura prova la struttura, già dopo la mareggiata dell’autunno del 2021 il sindaco Luca Salvetti chiese aiuto al Governo per sondare un’ipotesi di barriera frangiflutti per proteggere la Terrazza. Un’opera sul modello del Mose a Venezia oppure un molo o una barriera di scogli, tutte ipotesi difficilmente percorribili sia per l’impatto sul territorio sia per l’alto costo dell’operazione, se pensiamo ad esempio ai miliardi spesi a Venezia per il sistema di barriere mobili. Prima del 2021 in cui furono ripristinate 44 panchine deteriorate bisogna andare al 2017 con l’amministrazione precedente del sindaco Cinque Stelle Filippo Nogarin, con un intervento di restauro che costò 195 mila euro. Prima ancora per trovare un altro intervento bisogna andare indietro addirittura di 20 anni. Il mare che entra in città con le fortissime mareggiate degli ultimi anni è il peggiore nemico della Terrazza Mascagni e nel contempo permane la problematica dell’anima in ferro della struttura in cemento armato che negli anni gonfiandosi di ruggine sta sgretolando la muratura e andrebbe totalmente sostituita.
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