LATINA – In un lungo intervento tenuto in consiglio comunale il consigliere di opposizione Matteo Coluzzi ha voluto motivare la sua interrogazione sull’ubanistica. «Piano Regolatore Generale del 1932 di Littoria. Piano Regolatore di Ampliamento del 1935 di Littoria. Piano Regolatore di Piccinato del 1972. Qui si e’ fermato il tempo. Il Sindaco Finestra ci riprovo’ alla fine degli anni ’90 con il professor Cervellati. Il PRG cambia nome… PUGC, piano urbanistico generale comunale. Mai approvato. Ad oggi – spiega Coluzzi – , arrivati al 2018, l’urbanistica in questa citta’ e’ vista come la disciplina dei cosiddetti palazzinari, degli speculatori seriali quando invece, quella al servizio dei cittadini, dovrebbe essere sinonimo di salvaguardia, valorizzazione, sviluppo. Di visione, di miglioramento, di lungimiranza. A Latina tutto ciò è fermo. Una città immobile in attesa di risposte. Questo è il principale motivo dell’ interrogazione odierna, dopo che in questo anno e mezzo di amministrazione targata LBC a tal riguardo è stato detto poco ed è stato fatto ancor meno. Solo qualche giorno fa sentenza del tar ha ordinato i risarcimenti ad una ditta del capoluogo per i danni subiti a causa del discutibile iter amministrativo per un totale che si aggira tra i due e i tre milioni di euro. Cosa aspetta questa amministrazione ? Che i ricorsi diventino prassi fino a mandare il comune in dissesto? Ma soprattutto…. ordinanza di demolizione in alcuni casi. Quale e’ il criterio adottato? Non sono da considerare interventi scaturiti da piani ad oggi non validi allo stesso modo e quindi non coerenti con la destinazione d’uso vigente? Quale è l’indirizzo politico di questa amministrazione se per le altre costruzioni, definite nel programma di Latina Bene Comune come costruite “senza alcun criterio urbanistico nell’interesse di pochi e a discapito di molti” ( sarebbe bello capire il significato) non vi è necessità di un’ordine di demolizione nonostante ad oggi la destinazione d’uso del suolo non risulti coerente con l’indirizzo del piano vigente? Il nuovo assessore Castaldo il 18 gennaio 2018, data in cui il sindaco ( in quel momento depositario della delega all’urbanistica) si rifutava di rispondere all’interrogazione del sottoscritto, affermava che “l’edilizia non è ferma per mancanza di programmazione, ma perché c’è una crisi edilizia.” Già questo suona veramente come presa in giro in una citta’ dove ad oggi per gran parte del territorio non c’è un piano urbanistico esecutivo! “A Latina c’è stato un eccesso di pianificazione che ha creato sovrapposizioni che vanno chiarite fino ad arrivare a fare luce i piani bocciati. Avrei preferito che il commissario avesse sospeso e non annullato i piani consentendo alla nuova amministrazione di mettere di nuovo mano”. Tesi avvalorata dalle dichiarazioni odierne secondo le quali la linea politica della maggioranza sarebbe quella di “sanare” quanto costruito secondo le indicazioni dei piani poi annullati rimettendo le mani ai PPE attraverso la creazione di un “Ufficio di Piano”. Ma quindi per LBC tali strumenti urbanistici erano legittimi o illeggitimi ? Eppure in campagna elettorale la linea sembrava ben chiara. Così come sembrava chiara nel momento in cui ci fu un chiarimento in merito alle dichiarazioni dell’assessore Buttarelli che dichiarava di voler far tesoro dell’eredità del passato. Considerato che nel programma elettorale dell’attuale forza di governo è ben esplicitato tutto ciò, se gia’ a loro avviso all’inizio del 2016 questi piani erano illeggitimi come potevano non essere sospesi? Non e’ chiaro davvero dove si intende arrivare in merito al tema dello sviluppo della citta’… non esiste una visione organica ma solo interventi, o meglio tentativi, a fasi alterne. Per il suddetto Ufficio di Piano quanto la citta’ dovra’ aspettare ancora? Dovra’ aspettare come sta ancora aspettando per la Casa dei Papa’? Per l’edilizia residenziale di Porta Nord? Per l’osservatorio della ZTL ? A proposito di ZTL si parla di Osservatorio ma nel frattempo si tira dritti con la pavimentazione della stessa. Dai piani alti di LBC dovrebbero spiegare cosa dobbiamo osservare se essi hanno gia’ le idee ben chiare a tal punto da non dover osservare ma soprattutto ascoltare niente e nessuno. Si parla di ZTL ma non si guarda oltre, a poche centinaia di metri. Ex Mercato Annonario, ex Banca d’Italia, palazzo dll’Intendenza di Finanza, Palazzo Key, Palazzo Porfiri, ex Icos …. e quanti altri ambiti di intervento vogliamo elencare sui quali nessuno della maggioranza si è finora pronunciato? Ad oggi “scatole vuote” in attesa di nuove funzioni in grado di generare flussi e finalmente far rivivere il cuore della nostra citta’. Facile parlare di rigenerazione, ma la rigenerazione e’ reale se tangibile, se risultato di azioni concrete e programmate. Finora questa amministrazione ha navigato a vista. La citta’ aspetta ancora di capire in che direzione intende andare, ammesso che ci sia una direzione. Ma soprattutto alla luce delle recenti sentenze giudiziarie non si puo’ piu’ aspettare. Si è già aspettato troppo. Il “bene comune” e’ rimasto congelato alla piantumazione di due fiorellini oppure e’ arrivato il momento di dare delle soluzioni e delle risposte concrete su cio’ che sara’ il futuro di Latina e dello spazio urbano che noi ma soprattutto le future generazioni si appresteranno a vivere? L’unica cosa certa ad oggi e che Lbc, alla luce del proprio operato, fa rima con immobilismo e promesse mancate.


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