LATINA – Un’uscita su Repubblica tesa a rimarcare ancora una volta i temi usati nella campagna elettorale del 2016 e riproporli in chiave aggiornata nel 2021. Cosi, commentando e stigmatizzando come era giusto che fosse i cori da stadio contro la memoria della mamma (un fatto becero e incivile alla cui condanna ci aggiungiamo anche noi ndr), il sindaco si è lasciato andare alla solita stanca propaganda contro i partiti del centrodestra rimarcando le inchieste e gli arresti di qualche anno fa.
«Parliamo – ha detto Coletta al collega Clemente Pistilli di Repubblica – di una manifestazione che ci poteva stare, organizzata da un gruppo di commercianti, ristoratori, operatori delle palestre che volevano manifestare la loro disperazione rispetto ai provvedimenti del Dpcm, ma è poi prevalsa la presenza di infiltrati che nulla avevano a che fare con tali istanze e che hanno strumentalizzato tutto, con cori, insulti nei miei riguardi che non ho potere su determinate misure. In pratica, come nelle situazioni di disagio si infiltra la mafia in questo caso si è infiltrata la politica più becera».
E poi ancora a rincarare la dose, dopo il parallelo neanche troppo velato tra alcune forze politiche e la mafia, ecco la stoccata finale: «Non dobbiamo dimenticare il tesoriere di un partito che era presidente della squadra di calcio e adesso è a giudizio, che aveva avuto una carriera rampante, ma poi, grazie alla Procura, alla questura, all’allora questore De Matteis, con l’operazione Don’t touch c’è stata una rottura con la criminalità rom e la politica collusa».
Fatti che nessuno nega ma su cui crediamo i partiti di centro destra abbiano oramai voltato pagina isolando le tossine di quella stagione. Di certo se Latina vuole andare oltre, tornare ogni volta a rimarcarli impedisce di esprimere con serenità il giudizio sulla stagione di Coletta e di Lbc. Di fatto ancora una volta il sindaco vuole far credere alla gente che o si è dalla sua parte o se lo si critica allora si è collusi con i Di Silvio o i Ciarelli.
Un’uscita che non è piaciuta nemmeno al Portavoce di Fratelli d’Italia Gianluca Di Cocco, noto ristoratore, che si è subito dissociato dalle violenze di piazza e dagli insulti ricevuti dal sindaco.
«In riferimento a quanto dichiarato dal Sindaco sul quotidiano Nazionale La Repubblica – spiega Di Cocco -. Ho fatto personalmente già un comunicato di condanna per tutte le VIOLENZE.
Ma a Latina si sta veramente disegnando qualcosa che non esiste. Questo è volere “annacquare” la realtà delle cose.
Le regie occulte sono state smentite in tutta Italia dal Copasir che ha ascoltato i responsabili dei servizi segreti. L’unica regia occulta è la fame.
Questo voler dare una visione distante anni luce dalla verità, offende tutta la nostra amata città e molti cittadini.
Per quale fine mi domando?».
Il motivo è semplice aggiungiamo noi: preparare il terreno per la sua prossima campagna elettorale. Il centrodestra è avvertito…
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