LATINA – Non ha perso tempo il ‘prezzemolino’ Coletta. Quello che sui suoi profili social pontifica a destra e manca perché tanto amministrare la sua città è quasi un optional.
Così dopo aver pensato di organizzare le Olimpiadi all’inizio del suo mandato con tanto di spedizione a Roma per farsi ‘bello’ da Malagò, in questi anni ha fatto di tutto tranne che preoccuparsi magari della Roma-Latina, del nuovo ospedale, della Marina, del porto Canale di Rio Martino, del ristoro della Nucleare, delle barriere architettoniche che un delirio di onnipotenza aveva promesso di eliminare nei primi 100 giorni di mandato e via dicendo.
In questo tutto, dopo l’exploit mediatico con la Boldrini per cambiare nome al parco Mussolini – salvo dichiarare recentemente (visto che siamo alla vigilia della campagna elettorale e che Latina è tradizionalmente terra di destra e di Bonifica) all’Adnkronos che non ha voluto togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini (Benito) perché la storia non si cancella – ecco che Coletta prova ad infilarsi anche nella vicenda tutta mediatica del marito della Ferragni al fianco del DDl Zan.
Un’occasione ghiotta, peccato che il nostro primo cittadino – che il quotidiano locale più venduto in città ha definito in passato anche ‘Sindaco per caso’ – obnubilato dal nuovo idolo della sinistra non si sia ricordato dei trascorsi di Fedez che nel 2011 cantava, ‘bullizzando’ Tiziano Ferro uno degli artisti più famosi della nostra città. A ricordarlo ci ha pensato il Codacons che ha sottolineato il testo di una canzone pubblicata da Fedez nel 2011 il cui contenuto “appare chiaramente omofobo ed offensivo non solo contro il nostro illustre concittadino ma verso tutto il mondo arcobaleno.
Insomma, caro Coletta, chissà cosa sarebbe successo a Fedez nel 2011 se ci fosse stato il DDl Zan. Un provvedimento che personalmente non ci piace, ma rispettiamo le opinioni altrui per cui se Coletta volesse organizzare un bel ‘concertone’ a Latina per sostenerlo lo faccia pure.
Nel farlo però si ricordi di due cose: lo faccia senza spendere denaro dei cittadini di Latina perché il tema è davvero divisivo, ma sopratutto dimentichi Fedez e chiami i tanti artisti locali che tengono alto il nome della nostra città e non cercano facile pubblicità nella sterile polemica come il marito della Ferragni.
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