LATINA – Pina Cochi, coordinatrice cittadina della Lega e candidata consigliere comunale alle prossime elezioni del 14 e 15 maggio a Latina, punta sulla scuola come volano per la crescita sociale e culturale del capoluogo pontino. Del resto il suo background è proprio quello scolastico: un mondo da cui proviene e che, dopo anni di impegno e passione tra i ragazzi, l’ha portata nella segreteria del Ministro Valditara.
«Donna, mamma e insegnante, prima ancora che candidata – racconta di sé Pina Cochi -. La scuola e i giovani non sono solo la mia professione, ma la mia missione! Una missione che porto avanti con passione nel mio agire quotidiano. Il mio impegno è sempre stato per Latina e il mio ruolo mi ha sempre portato ad interrogarmi su cosa possiamo fare per migliorare la città in cui viviamo. Su questo interrogativo penso che proprio la scuola possa essere uno dei punti cardine per la crescita della nostra comunità».
Ecco perché scuola e università secondo la candidata della Lega dovranno essere al centro della prossima amministrazione comunale. «Come ho avuto modo di dire durante questi giorni di incontri con tanti cittadini – spiega ancora Pina Cochi – la messa in sicurezza degli edifici scolastici ed universitari, anche secondo i principi della massima efficienza energetica e della sostenibilità, sono una priorità assoluta. Così come lo è il dimensionamento delle nostre scuole che deve tener conto delle esigenze del territorio e delle persone. Inoltre con il nuovo sindaco, la dottoressa Matilde Celentano, dovremo lavorare in stretta sinergia per ampliare ulteriormente l’offerta formativa universitaria nel nostro Comune. Nuove facoltà e nuovi percorsi di inserimento nelle aziende locali devono essere un fattore di crescita e sviluppo per la nostra città.
Infine – conclude Pina Cochi – dobbiamo lavorare con le scuole per contrastare con ogni mezzo il divario e la dispersione scolastica. Un lavoro che va portato avanti anche mediante l’ascolto dei giovani, la programmazione di attività extrascolastiche e sportive comunali che consentano agli studenti di fare nuove esperienze e che costituiscano aiuto per i genitori lavoratori, impegnando i ragazzi anche oltre l’orario delle lezioni».
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