VENTOTENE – Il ruolo delle parti sociali nel PNRR e il tema della pace in un momento di assurdità bellica. Questi i temi cruciali trattati durante il secondo giorno del quarto workshop della Cisl Latina, “Il sindacato in movimento nel cuore dell’Europa” presso l’Isola di Ventotene. Luciano Monti, docente di politica economica all’Università LUISS Guido Carli di Roma, è stato il primo ospite d’eccellenza della giornata, il quale, ha posto il focus sul piano preparato dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese.

Il Segretario Generale Cisl Latina Roberto Cecere ha dichiarato: “Sentiamo la necessità di fare il punto sul PNRR. Visti i temi e le relative complicanze per l’attuazione dei suddetti progetti, è fondamentale farsi trovare preparati nei confronti dei nostri partner”. Hanno partecipato i rappresentanti di diverse federazioni: metalmeccanici, edili, telecomunicazioni, somministrati, turismo, commercio e terziario, trasporti e chimici, particolarmente coinvolti nell’apprendere le novità di come intervenire in termini pratici e capire qual è il ruolo delle parti sociali in questo momento così importante per lo sviluppo e la crescita del Paese.

Innanzitutto, bisogna sicuramente analizzare quattro aspetti fondamentali del PNRR” – ha evidenziato il Professor Luciano Monti – “Il primo corrisponde alla straordinarietà del Nextgeneration EU. Prima di tutto è un eccezionale sport di coesione in termini di integrazione e pace, grandi successi dell’Unione Europea. La seconda straordinarietà del NextGeneration – ha proseguito Monti – è che per la prima volta, uno strumento di questa importanza è figlio della visione di agenda 2030 delle Nazioni Unite, fondata sullo sviluppo sostenibile, sulla crescita economica e sull’occupazione per tutti. Non si basa sul ‘lavoriamo meno’, ‘consumiamo meno’ ma sul fatto di produrre di più consumando in maniera più responsabile”.

Il professore ha proseguito spiegando la terza componente che prende forma sul tentativo di conciliazione delle due dimensioni: ripresa e resilienza e in ultimo, trattando l’ultimo aspetto importante, ha asserito: “La componente innovativa è definire già da ora quali possono essere gli interventi da fare per portarli a compimento entro il 2026 e non prendere quest’ultimo come anno d’inizio in cui implementare il tutto”. La preoccupazione enfatizzata dal Professore si erge sulla capacità delle nostre regioni e dei nostri territori ad assorbire il denaro in tempi molto rapidi, poiché il PNRR si chiude nel 2026. Monti conclude asserendo: “Nonostante la straordinarietà del PNRR, quest’ultimo si delinea su un approccio definibile performance-based, il quale si presenta come sfida per tutti i comuni nel riuscire a prendere parte ai bandi in tempi brevissimi, considerando che la maggior parte di essi si chiuderanno entro la metà di marzo”.

Il Segretario Generale Roberto Cecere dichiara: “Il sindacato è pronto a fare la sua parte sul territorio che è il vero beneficiario di queste importanti risorse. Pertanto auspico una sinergia efficace e celere insieme ai sindaci della provincia di Latina, i veri leader delle comunità, per essere protagonisti del cambiamento del futuro e non meri gestori”.

Nella tarda mattinata, è stato aperto un focus sul tema della guerra con il Professore Giancarlo Penza, componente della comunità di Sant’Egidio, il quale ha dichiarato: “Ad oggi la Storia ci insegna che ogni conflitto bellico in realtà non rappresenta nient’altro che il prolungamento della politica. Inoltre, ad accrescere il risentimento è stata l’umiliazione dei vinti da parte dei vincitori che ancora oggi vediamo nei tentativi drammatici di una risoluzione pacifica. In questi anni l’occidente ha perso una grande opportunità, il non aver attuato una politica di avvicinamento e inclusione a quei popoli che hanno subito la frustrazione del crollo del proprio sistema politico-sociale. La globalizzazione che ha caratterizzato il mondo negli ultimi decenni si è preoccupata di sviluppare soltanto i sistemi economici-finanziari, legati soprattutto al commercio, trascurando un elemento fondamentale che unisce da sempre i popoli: l’attenzione alle loro esigenze nei momenti difficili per diminuire le disuguaglianze che tutt’ora sono evidenti. Elementi, questi, che a lungo andranno a minare le basi di una democrazia già debole”.

Il Segretario Generale Roberto Cecere, dopo un amplio dibattito, ha dichiarato: “È evidente che in questo conflitto manchi un ruolo fondamentale, cioè quello del mediatore. Due parti che si combattono devono necessariamente essere arbitrate e mediate affinché l’una non prevarichi e umili l’altra. Tale fenomeno lo riscontriamo anche nel nostro contesto lavorativo. Infatti, quando vengono a mancare le parti sociali in qualità di mediatori e interlocutori nelle varie controversie il risultato è improduttivo e fallimentare”.


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