LATINA – La Cisl di Latina scende in campo denunciando la grave carenza in organico di magistrati per la sezione lavoro del tribunale di Latina, attraverso una lettera inviata al Ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando e al Vice Presidente del CSM Giovanni Legnini, nella quale si chiede di prendere i giusti e celeri provvedimenti per risolvere la grave problematica. La Sezione Lavoro versa in stato di emergenza; sino a circa due anni fa operavano presso di essa cinque magistrati togati, oggi, causa i vari trasferimenti disposti dagli Uffici preposti, opera un solo magistrato togato, i ruoli assegnati ai magistrati trasferiti sono rimasti vacanti e le udienze vengono rinviate d’ufficio o presidiate dai Giudici Ordinari del Tribunale (GOT), che non possono svolgere alcuna attività istruttoria. Tale stato di fatto, genera gravi ripercussioni sui lavoratori che ricorrono alla giustizia per vedere riconosciuti e tutelati i propri interessi ma che in realtà vedono ostacolati e negati i propri diritti.
Una situazione questa che riguarda, purtroppo, tantissimi tribunali italiani dove riuscire a celebrare un’udienza, ma soprattutto a portare un processo a termine, è ormai un’impresa, e il Tribunale di Latina, da anni in affanno e alle prese con una cronica carenza di magistrati e personale amministrativo, ne rappresenta un classico esempio. Anche per questo la Cisl, oltre che i vertici della giustizia italiana, ha scritto al Prefetto di Latina Maria Rosa Trio, al Presidente del Tribunale Caterina Chiaravaloti, al Presidente della Provincia Eleonora Della Penna, al Sindaco di Latina Damiano Coletta e al Presidente dell’Ordine degli Avvocati Gianni Lauretti.
Commenta Roberto Cecere Segretario Generale della Cisl di Latina:” Siamo estremamente preoccupati per la grave situazione venutasi a creare che sta determinando gravi problematiche per i lavoratori coinvolti che devono attendere anni prima di vedere arrivare una sentenza, in campo come quello della giurisprudenza del lavoro dove la tempistica è fattore essenziale. Non sono pochi i casi infatti in cui, quando una sentenza viene emessa, spesso è già superata dai cambiamenti organizzativi messi in atto dalle aziende o abbiamo società in procedure concorsuali.
Siamo di fronte a diritti negati a delle persone, cosa inammissibile in uno stato di diritto come il nostro, e per questo abbiamo chiesto, agli organi di competenza, di intervenire in tempi celeri per sanare la situazione di forte disagio che si è creata nel tribunale di Latina e che pregiudica la posizione di tutti i lavoratori che rappresentiamo”.
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