Giovanni Battista Cima detto da Conegliano (Conegliano, 1459 ca. – Treviso, 1517 ca.) fu un pittore del quale, però, mancano notizie sicure sulla sua formazione e attività giovanile. Le prime opere note (Madonna col bambino; Madonna col bambino e i Santi Giacomo e Girolamo) rivelano precisi rapporti con opere di artisti veneziani (Alvisi Vivarini, Giovanni Bellini) e con quelle lasciate sulla laguna da Antonello da Messina. La presenza del pittore a Venezia è documentata dal 1492 ma è probabile che egli vi sia giunto qualche anno prima, rimanendovi fino al 1516. A partire dall’ultimo decennio del ‘400 l’arte del Cima si svolse senza sbalzi e con assoluta coerenza stilistica nelle numerose variazioni del tema della Madonna con bambino e soprattutto nelle grandi pale d’altare: Madonna dell’arancio, Pala di San Giovanni Battista, Battesimo di Cristo, San Pietro martire tra i Santi Nicolò e Benedetto. Negli schemi e nelle partiture compositive i volumi e lo spazio appaiono strutturati con sensibilità architettonica di impianto belliniano e antonellesco, con una continua proposizione di rapporti fra le figure e le architetture rappresentate nell’aperta luminosità dei paesaggi collinari dell’entroterra veneto. Ne nasce un senso di pacato e spontaneo classicismo che, in alcune opere dell’ultimo decennio della sua vita, sembrano assumere intonazione giorgionesca, senza però che la visione dell’artista muti sostanzialmente.

Guidi Guglielmo

Ricercatore e storico d’arte


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