Tengono ancora banco a Sabaudia le polemiche relative ai lavori per la realizzazione della pista ciclabile che andrà a collegare il Centro Visitatori del Parco del Circeo al lungomare di Sabaudia. In particolare per quel che riguarda il tratto di via Carlo Alberto dove le opere stanno interessando le aiuole spartitraffico sconvolgendone le caratteristiche originarie.

Sull’argomento ecco l’intervento del movimento “Cittadini per Sabaudia”, a firma dei portavoce Francesca Avagliano e Gianluca Bonetti.

“I lavori della pista ciclabile su via Carlo Alberto offrono lo spunto per tornare a parlare di progetti e di opere da realizzare per il bene della comunità, unica cosa che dovrebbe davvero contare in una campagna elettorale. Il bene sì, perché un progetto così ampio e importante è finalizzato unicamente alla crescita della città sotto diversi profili: quello della sostenibilità ambientale, della mobilità alternativa anche in ottica di sviluppo turistico e, non in ultimo, della sicurezza stradale.

E’ bene anzitutto ricordare che tale progettualità rappresenta uno dei due lotti delle cosiddette Ciclovie del Mare – finanziate dal Ministero della Transizione Ecologica per circa un milione e mezzo di euro – nella fattispecie quello che collegherà il centro visitatori del Parco nazionale del Circeo al lungomare, passando per il Ponte Giovanni XXIII: sono 2,6 chilometri di passeggiata ciclabile e perdonale che senza dubbio offriranno nuove opportunità a cittadini e turisti, in primis la possibilità di arrivare al mare senza dover necessariamente utilizzare l’automobile e in assoluta sicurezza. Il progetto della ciclabile nasce nel 2014 all’interno del movimento Cittadini al Lavoro (https://bit.ly/2Xc9iR3), anche su impulso di numerose famiglie residenti e non, e arriva a oggi dopo un iter procedurale molto complesso: nel febbraio 2019 i tecnici comunali redigono il progetto di fattibilità per poter permettere all’Ente Parco di partecipare al bando “Parchi per il Clima”; nell’ottobre 2020 viene siglato l’accordo tra il Comune e l’Ente Parco per l’utilizzo dei fondi ottenuti, nell’ottobre 2021 vi è l’approvazione del progetto definitivo/esecutivo, affidato dal Parco a uno studio di progettazione; ed ecco che si arriva a gennaio 2022 con l’affidamento dei lavori da parte del Comune. Il cantiere viene aperto ad inizio febbraio in occasione del convegno “Mobilità alternativa e sostenibile nella Città del Parco”, promosso da Comune ed Ente Parco per condividere con cittadini, operatori balneari, commercianti e quanti interessati tutta la progettualità relativa alla mobilità sostenibile sul territorio comunale (https://bit.ly/36AadQ6).

“Si è avanzato il dubbio sulla mancanza delle dovute autorizzazioni: ebbene sì, ci sono tutte e nella delibera di approvazione del progetto esecutivo (https://bit.ly/3qELlxj) sono puntualmente indicate. Ci si è anche chiesti se si poteva realizzare diversamente tale pista ciclabile: su questo occorre ribadire che il progetto è stato realizzato dai tecnici e professionisti di Comune e Parco, i quali hanno valutato tutte le possibilità di realizzazione ed evidentemente hanno ritenuto quella adottata l’unica scelta percorribile. Le strade limitrofe, infatti, non hanno larghezza sufficiente per poter prevedere una corsia ciclo-pedonale mentre il controviale (quello che costeggia il Centro Saudia per intenderci) è stato scartato per due motivi: da un lato perchè la strada non poteva diventare solo ciclabile in quanto sono presenti accessi privati e commerciali e la promiscuità tra bici e auto non avrebbe garantito la sicurezza; dall’altro perché nemmeno per il nuovo codice della strada si poteva realizzare il doppio senso ciclabile su strada a senso unico, in quanto la larghezza della stessa non avrebbe garantito il passaggio di un auto e la corsia per le bici in controsenso. L’idea di realizzare la pista ciclabile su via Carlo Alberto, infine, avrebbe comportato la rimozione dei parcheggi su un lato, danneggiando così i residenti e soprattutto le attività commerciali della zona. Viene da sé che quella adottata dai progettisti sia l’unica soluzione.

Siamo sicuri che questa ciclabile sarà apprezzata da cittadini e turisti e che tutti, una volta ultimata, potranno valutare meglio le sue finalità, comprendendone l’effettiva utilità e il beneficio per l’intera città sotto ogni punto di vista. E lo potranno fare ancor di più dopo la realizzazione delle strisce pedonali e delle discese per persone con disabilità, dopo la messa a dimore delle essenze e delle panchine, come previsto dal progetto. Se continueremo ad amministrare noi Sabaudia, porteremo avanti tutti i progetti legati alla ciclabilità e in generale alla mobilità alternativa, molti dei quali già progettati e finanziati (mai successo finora!), migliorando i servizi e presentando soluzioni sempre nuove, nel rispetto dell’ambiente, dell’architettura e delle esigenze della comunità. Siamo convinti che la migliore politica sia quella del FARE, siamo qui a spiegare tutto quello che è stato fatto, che è stato iniziato e che vogliamo fare INSIEME a voi per Sabaudia”.







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