ROMA- E’ giallo sulla chiusura della scuole e delle università da domani al 15 marzo. Il governo avrebbe deciso lo stop in tutta Italia. Ma subito dopo la diffusione della notizia arriva la precisazione del ministro Azzolina: “Nessuna decisione sulla scuola è stata presa, non c’è la chiusura al momento. Abbiamo chiesto al comitato scientifico una valutazione se lasciarle aperte o chiuderle, che sia proporzionale allo scenario epidemiologico del paese in questo momento. La decisione arriverà nelle prossime ore, tutti sarete informati”.

La misura è in corso di valutazione già dalla mattinata. Una decisione soppesata nella riunione che Giuseppe Conte ha convocato a Palazzo Chigi con tutti i ministri. I numeri del contagio al di fuori delle zone rosse al momento non preoccupano il governo. Pochi casi, quasi nessuno autoctono, tutti importati dalle zone ad alta diffusione. Ma di per sé, spiega chi sta lavorando al dossier, non è sufficiente per poter abbassare il livello di guardia.

Oltre a contenere il caso Lombardia, l’altra direttrice prioritaria su cui vengono modellate le decisioni è evitare a tutti i costi l’esplosione di un cluster simile. In questa direzione andrebbe la chiusura degli istituti scolastici, sulla quale Roberto Speranza avrebbe dato parere favorevole già prima della decisione collegiale, e che anche il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina stava valutando. Una misura che una fonte di governo aveva definito “non semplice” anche per l’impatto comunicativo che ne potrebbe derivare.


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