Chiusura anticipata dei minimarket, Polas Shabuk: “Sto col sindaco”

Il rappresentante della comunità bengalese ed ex consigliere comunale aggiunto racconta come sono andati i primi quattro giorni di chiusura anticipata

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LIVORNO – Quattro giorni dall’ordinanza di chiusura anticipata alle venti per ragioni di ordine pubblico legate al consumo di alcolici dei market del centro, l’ex consigliere aggiunto Polas Shabuk, rappresentante della comunità bengalese livornese, la quale detiene la quasi totalità degli esercizi commerciali, circa quaranta, si schiera in maniera netta e decisa col sindaco Luca Salvetti: “Prima di tutto la sicurezza– dichiara Polas – ho supportato il sindaco per questa decisione e in questi giorni sto facendo un giro delle piazze e delle vie del centro per valutare la situazione e il livello di sicurezza, e devo dire che è migliorato moltissimo, adesso è tutto molto tranquillo. Ubriachi e persone pericolose sono scomparsi e si sono trasferiti in altre zone, sul lungomare e in piazza Grande, dove, e vorrei sottolinearlo, rimane un supermercato aperto fino alle ventidue, la Pam. Anche ieri ci sono passato ed erano in moltissimi. Noi siamo d’accordo con questi novanta giorni di prova, poi dobbiamo vedere i risultati, siamo certi che la situazione cambierà ”. Sicurezza e comunità straniere sono un binomio strettamente legato, con particolare riferimento alla comunità tunisina, protagonista nelle zone del centro cittadino interessate dall’ordinanza di chiusura, di vari gravi episodi legati allo spaccio di stupefacenti. Ma anche su questo tema Polas è netto: “Non esistono stranieri buoni e stranieri cattivi, la priorità deve essere la sicurezza e l’ordinanza viene dal Prefetto e dal Questore, quindi non si può discutere. A livello economico il danno che i nostri commercianti possono patire è relativamente piccolo, perché il grosso degli incassi lo facciamo prima delle venti. Circa duecento euro. Dalle venti a mezzanotte possiamo incassare altri cinquanta euro, se va bene”. La comunità bengalese è tra le più numerose a Livorno, e ha dimostrato di essere una delle più integrate, anche se una tra le più povere. Polas Shabuk, come consigliere aggiunto nella prima giunta Salvetti, è stato rappresentante delle comunità straniere livornesi ed ha collaborato più volte col sindaco per l’organizzazione di eventi cittadini per favorire l’integrazione, spendendo in ogni occasione parole più che lusinghiere riguardo allo spirito di accoglienza della nostra città: “Nel 2019, l’anno in cui sono stato eletto, i residenti a Livorno di origine bengalese erano 185, adesso siamo mille e cinquecento. Ci troviamo benissimo a Livorno. È vero che tra le comunità straniere siamo tra le più povere, a differenza della comunità cinese, possiamo al massimo spendere cinquanta mila euro per comprare un’attività, di più non ci è consentito. Gli impieghi più diffusi per la nostra comunità, dopo i market, con ottanta lavoratori, sono la cantieristica navale, il corriere per il delivery, e ultimamente stanno crescendo molto gli occupati come camerieri nei ristoranti”.


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