ROMA – Chiude la discarica di Colleferro, ecco dove finiranno i rifiuti di Roma. Intanto il Tar accoglie il ricorso di Rida per rete integrata di impianti regionali. Domani alle 17 l`ultimo tir carico di rifiuti entrera` nella discarica di Colleferro. Poi l`impianto di smaltimento gestito da LazioAmbiente chiudera` per sempre e comincera` la fase di post gestione trentennale, a partire dalla sua copertura (cosiddetto capping).
Il luogo (non il solo) che per alcuni anni ha garantito a Roma la chiusura del suo ciclo dei rifiuti verra` meno e cosi` Ama e i privati che smaltivano li1.700 tonnellate al giorno di scarti e fos derivanti dal trattamento dei rifiuti raccolti nella Citta` Eterna dovranno trovare un`altra soluzione per evitare che la Capitale d`Italia vada in emergenza. Gia` in diversi Municipi si assiste al poco decoroso spettacolo di rifiuti accatastati fuori dai cassonetti (in alcuni casi addirittura incendiati) e ad Ama sono al lavoro per scongiurare una possibile emergenza igienico sanitaria derivante dalla mancata raccolta dell`immondizia a sua volta legata alla difficolta` di individuare impianti di smaltimento (in particolare) capaci di raccogliere l`eredita` di quello di Collefagiolara. Gli operatori della municipalizzata dei rifiuti raccolgono giornalmente circa 3mila tonnellate di indifferenziato, 1.250 finiscono nei due tmb di E.Giovi a Malagrotta. In questo caso, secondo quanto risulta all`agenzia Dire, il cdr-css verra` inviato a termovalorizzazione negli impianti di Acea (San Vittore), A2A (Brescia) e Portogallo, mentre gli scarti e la fos saranno smaltiti nella discarica di Roccasecca della Mad. Per quanto riguarda le circa 1.800 tonnellate rimanenti Ama, oltre all`utilizzo suo tmb di Rocca Cencia, ha diversi contratti in essere con gli impianti di trattamento presenti nel Lazio (Saf, Ecologia Viterbo, Porcarelli, Ecosystem e Csa) che le consentirebbero di “processare” piu` della meta` di questa quantita`, mentre per il resto l`azienda guidata da Stefano Zaghis puo` contare su un accordo con l`Abruzzo per l`invio di circa 70mila tonnellate di talquale e di un altro con Herambiente sempre per i rifiuti indifferenziati.
La rete di salvataggio e` stata costruita, la vera scommessa sara` capire quanto durera`. In Ama si sta lavorando per essere sicuri di una copertura intanto fino alla fine dell`anno ma nessuno e` in grado di scongiurare intoppi legati a possibili difficolta` dei privati nel trovare discariche e termovalorizzatori disponibili per un lasso di tempo cosi` lungo. I siti di smaltimento nel Lazio sono pochi e in via di esaurimento, oltre al fatto che le comunita` locali hanno perso la pazienza di aiutare Roma, e nel resto d`Italia la situazione non e` migliore. In piu`, in attesa dell`esito della gara europea per l`invio anche all`estero del talquale (non prima della fine dell`estate), verosimilmente da inizio febbraio partiranno i lavori straordinari di manutenzione del tmb di Rocca Cencia e cosi` Ama si ritrovera` a svolgere semplicemente il compito di raccoglitore dei rifiuti raccolti e conferitore a terzi privati che dovranno svolgere tutto il resto del ciclo di gestione industriale (trattamento, inserimento, smaltimento) con i costi che aumenteranno. Quindi, anche sotto questo punto di vista diventa decisivo individuare con certezza e senza possibili ripensamenti il sito per la discarica definitiva di Roma. La chiusura dell`impianto di Colleferro colpisce Roma anche perche` li` non potranno piu` andare i rifiuti trattati dal tbm della Rida Ambiente. L`azienda di Aprilia, non sapendo piu` dove smaltire i propri scarti, ha dovuto chiudere i rubinetti ad Ama (che li` inviava a trattamento fino a 4mila tonnellate alla settimana). Ma su questo fronte c`e` una novita`. Il Tar ha accolto l`ennesimo ricorso di Rida contro la Regione Lazio e ha imposto all`ente (per la terza volta) di indicare alla societa` “la rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento rifiuti in ambito regionale”.
In sostanza la Regione dovra` comunicare a Rida in quali discariche mandare gli scarti del suo trattamento, visto che dei due impianti indicati a giugno del 2018 uno sta per chiudere (Colleferro) e un altro (Civitavecchia) di fatto non accoglie i rifiuti inviati per lo smaltimento. L`ordine del Tribunale amministrativo regionale deve essere eseguito “entro il termine di 180 giorni”, il che significa che la risposta a Rida Ambiente sara` contenuta nel nuovo piano regionale dei rifiuti che per la fine di febbraio/inizio marzo dovrebbe approdare nell`Aula della Pisana. Per quella data, salvo di scena, si sapra` con certezza se la discarica di Roma sorgera` nella cava della NGR a Monte Carnevale o altrove. Mentre domani l`amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, dovrebbe approvare il progetto di bilancio 2017 di Ama. Il quarto in un anno e mezzo, fatto dal terzo amministratore diverso.
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