LATINA – Sulla discarica di Borgo Montello e sulle dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Roberto Lessio, pronto ad attingere al fondo regionale per completare la bonifica del sito, arriva la netta presa di Pisizione di Gianni Chiarato.
“Le dichiarazioni rese dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Latina nell’ultima riunione della Commissione Consiliare per l’Ambiente – scrive Chiarato nella sua nota -, sull’intento di realizzare con fondi regionali il completamento del “progetto di bonifica del bacino S zero non ancora ultimato dalla società Ecoambiente” preoccupano ed impongo a tutte le persone di buon senso, tra i quali anche i signori Consiglieri Comunali, di intervenire per evitare che ciò si verifichi.
E’ bene ricordare che l’intervento di bonifica che fu approvato dal competente Organo del Comune è frutto delle decisioni condivise ed unanimi degli Enti, Uffici e Servizi che, in base alle norme vigenti, sono titolate ad esprimersi in seno alla Conferenza dei Servizi competente per le bonifiche di siti inquinati.
Il progetto di bonifica approvato, che riguardava il sito unico delle discariche di Borgo Montello, prevedeva anche lavori sul Bacino S0 – riconducibile alla discarica dei rifiuti urbani del Comune di Latina coltivata tra gli anni ’70 e ’80 – che prevedevano la realizzazione di una copertura e sigillatura del corpo della vecchia discarica (capping), sono contenuti nel progetto medesimo per espressa decisione della Conferenza dei Servizi e non del solo Comune di Latina.
Sollevare ora la Società da questo obbligo non è conforme agli atti approvati ed espone lo stesso Comune e la Regione ad assumere a proprio carico la bonifica dell’intero sito delle discariche.
Il progetto approvato dal Comune è assistito da garanzie finanziarie che, nell’eventualità di un’accertata omessa bonifica, può essere escussa dalla Regione e le relative somme vanno utilizzate per completare gli interventi non eseguiti. Solo in questa ipotesi il Comune e la Regione debbono sostituirsi alla Società.
Nel merito delle attività di indagine finalizzata all’individuazione delle anomalie metalliche eseguita nel 2012, sarebbe bene che l’Assessore – che nella nuova funzione non riveste più il ruolo di giornalista – leggesse gli atti del Comune prima di parlare.
Se si fossero dimenticati gli articoli di stampa del tempo – particolarmente dettagliati approfonditi e ricchi di dati – basta una semplice ricerca sul sito internet del Comune per riscontrare che “il computo” dell’attività è rendicontato al centesimo nella determina del dirigente di approvazione del collaudo n. 2665/2013.
Qui si trova scritto l’importo del finanziamento concesso (euro 849.504,22), il costo sostenuto (336.488,20) e l’economia di spesa che è di Euro 513.016,02”.
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