LATINA – Con la rottura del centro destra cambiano gli scenari politici anche in provincia di Latina.
La lega,che tutti i sondaggi danno ancora in ascesa, può tentare il colpaccio al comune capoluogo e in altri centri importanti della provincia pontina. Il voto di domenica 10 giugno sarà una prima verifica.
Per quanto riguarda Latina, la situazione resta complicata, perché, al momento, non c’è nessuna figura di spicco che possa emergere. Sembrano ormai fuori gioco tutti coloro che hanno già tentato la scalata al palazzo municipale di piazza del Popolo. Enrico Forte,Claudio Moscardelli, Alessandro Calvi,Nicola Calandrini. Lo stesso Angelo Tripodi, ormai al proiettato in un ruolo nevralgico alla Pisana, dove riveste il ruolo di capogruppo in Regione della Lega e che, ripete a tutti che non ha intenzione di candidarsi nonostante glielo chiedano in moltissimi.
Sono pochi anche in maggioranza i consiglieri che si possono salvare e ripresentare alle prossime elezioni.
La rapidità con cui cambia la politica,con l’avvento, lunedì, del nuovo inedito governo giallo-verde, impone anche a Latina rapidi mutamenti e tutti si devono aggiornare. IL potere e il modo di fare politica non è più lo stesso di pochi mesi fa.
La città non può più dormire, perché ha bisogno di una cura da cavallo. Di questo è consapevole anche Coletta, ma la sua azione è troppo lenta, anche se di fronte ha trovato solo calcinacci.Il Nostro, afferma che da giugno inizia la seconda fase, ma bisogna cambiare passo e scrivere nuove pagine sul libro.
Latina vive un momento difficile,dopo le macerie lasciate da Di Giorgi, perché l’amministrazione Coletta è in difficoltà. Il nostro sindaco ha tentato la scalata in provincia,fallita per un soffio ed ora pensa al partito dei sindaci.Oggi sarà a Roma, insieme a Pizzarotti e Pascucci,dove arriva il partito dei sindaci.
Loro credono che ci sia molto spazio per le civiche,ma questo è ancora tutto da dimostrare, in un contesto politico in continua evoluzione.I sindaci non sono più come 20 anni fa, molto amati e forse le civiche non hanno un’ossatura tale da poter resistere alle tempeste politiche.Gli ultimi sondaggi danno solo la Lega in aumento,mentre il PD resta stabile,in attesa di una svolta. Per i pentastellati e Forza Italia si naviga a vista.
Per Coletta è una scommessa, mentre la sua popolarità in città oscilla.
Il rimpasto di giugno potrà ridare una spinta propulsiva alla giunta,ma la strada ormai è in salita e l’ultima vicenda dell’alta diagnostica, con la querela presentata dell’avvocato Loffredo, ha dato un ulteriore colpo alla sua immagine .Claudio Fazzone si trova a coordinare un partito in crisi, che i sondaggi danno in perdita a favore di Salvini,ma la ricandibilità di Berlusconi potrà ridare ossigeno agli azzurri, ma questo è ancora presto per dirlo.
Lo strappo del capo leghista,per fare il nuovo governo e certificare l’alleanza con DI Maio,
provoca ulteriori lacerazioni e le imminenti elezioni, in 700 comuni, diranno subito come si orienta la bussola elettorale.
L’unica cosa certa è che a Latina manca ancora un nuovo capo carismatico per pensare al dopo Coletta,
e i partiti devono già costruire il nuovo.
Domani sarà troppo tardi e allora in tanti ambienti in città prende vita la suggestione di un grande ritorno sulla scena politica.
I prossimi mesi ci diranno cosa succederà.
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