LATINA- C’è da festeggiare che cosa, nello specifico? La libertà di sostenere le tesi più assurde e strambe, ai limiti del costituzionalmente orientato. La libertà di avere eletto, negli anni, gente come Borghezio al Parlamento Europeo o come una tal signora che intende la protesta politica pigiando all’impazzata il clacson della macchina, attirando la forza pubblica.
Dobbiamo festeggiare la libertà di avere avuto, come Ministro della Repubblica, un ex ufficiale della Repubblica Sociale Italiana, l’Onorevole Mirko Tremaglia. Un galantuomo, beninteso, che emendò perfino la Costituzione per introdurre il voto degli italiani all’estero. Il figlio Marzio, prematuramente scomparso, gli inviò al Ministero un telegramma che recitava così: “La Costituzione nata dalla Resistenza è stata modificata da un ufficiale della Rsi: complimenti!”
Dobbiamo festeggiare di avere avuto l’anomalia di un Premier come Silvio Berlusconi, egemone per un ventennio. L’anomalia, cioè, di un impresario della televisione commerciale che ha applicato Gianni Boncompagni al partito di Forza Italia. Poi, certo, ci son state le degenerazioni: le feste di compleanno nei sobborghi campani, Ruby, le Olgettine ed il celeberrimo Bunga-Bunga. Dobbiamo festeggiare, di aver avuto un Parlamento che votò l’affermazione rubyèlanipotediMubarak.
Dobbiamo festeggiare, insomma, il Papeete di Salvini, i pieni poteri pretesi con un Mojito scolato da un miserabile bicchiere di plastica. Dobbiamo festeggiare una destra ipocrita e paracula che lotta per la famiglia avendone all’attivo due tre quattro , salvo frequentare ragazzine di anni venti ,in meno.
Dobbiamo festeggiare la libertà di avere allevato la peggiore classe dirigente d’Europa, figlia di una finta rivoluzione come “Mani Pulite”, condotta da un semi analfabeta come Tonino Di Pietro.
Dobbiamo festeggiare per la nostra immagine in Europa e nel mondo. Rappresentati come siamo da un avvocato di Volturara Appula che nella vita non ha fatto nemmeno il Consigliere di zona. Che dire, per carità di patria, del giovanissimo e vispissimo Ministro degli Esteri? Oggi si festeggia l’ascesa sociale di uno scugnizzo di Pomigliano che dal vendere le Crik Crock al San Paolo è passato a guidare la Farnesina.
Si festeggia un Paese dei balocchi dove i più son buoni a nulla ma capaci di tutto. Festeggiamo un ideale di libertà che abbiamo stuprato calpestato deriso. Tuttavia, è preferibile questo Bagaglino a qualsiasi forma di illiberalità, sia essa rossa o nera.
Ho scritto su Facebook che provo un profondo imbarazzo per quegli uomini politici che non han trovato tempo e parole per ricordare la Libertà. Mi han risposto di pensare a Piazzale Loreto. Ci penso. Prima di quella orrida scena di Mussolini e la Petacci ed altri, tra cui Nicolino Bombacci, appesi a testa in giù ed offesi con l’urina a profanare quelli che oramai erano cadaveri, Piazzale Loreto conobbe un’altra scena di violenza. Furono cioè fucilati molti compagni socialisti e fu scelto non a caso lo stesso luogo per gettare al pubblico ludibrio il Duce. La pietà umana è concetto distinto dalla Politica. Occorre avere pietà per i morti, anche per quelli più distanti da sé. Motivo per cui non mi sentirei a disagio nell’offrire un fiore nel luogo dove Mussolini venne fucilato a Giulino di Mezzegra.
E però la Liberazione ha significato per questo Paese incamminarsi lungo percorso democratico, libero, repubblicano. Certo, non privo di effetti collaterali che ho cercato di elencare.
Tirando le somme preferisco la commedia alla tragedia. Il riso al pianto. La Vita, con tutte le sue contraddizioni, alla morte.
Ecco, oggi, 25 Aprile, noi festeggiamo la Vita.
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