LATINA – Centro Anziani Vittorio Veneto, la Celentano fa suo lo sfogo degli iscritti: «Coletta ci ignora». Il centro socio-culturale anziani “Vittorio Veneto” di Latina è un’eccellenza del nostro territorio: peccato che dall’amministrazione comunale non venga considerato con l’importanza che merita.
In questi giorni ho avuto il piacere di trascorrere una mattinata in questo microcosmo che pullula di vita e di attività, con il gentilissimo presidente Aldo Pastore che mi ha fatto da Cicerone.
Il centro anziani “Vittorio Veneto”, che ha 1.500 iscritti, è sede della prestigiosa Aps, Accademia permanente degli studi e delle arti (università della terza età), frequentata da 300 persone, ed è punto di riferimento di tutti i centri sociali del Comune di Latina. Posso tranquillamente affermare, senza il timore di essere smentita, che il “Vittorio Veneto” è uno dei luoghi di aggregazione più importanti e qualificati della città.

Al centro anziani “Vittorio Veneto” si svolgono attività culturali, ricreative, artigianali e motorie. Si organizzano convegni, conferenze, gite culturali, soggiorni termali, mostre, mercatini, gare e tornei vari. All’università della terza età si tengono 40 corsi tra cui quelli di lingua inglese, di arabo, di informatica, letteratura, storia dell’arte e di poesia. E’ presente perfino un’infermeria dove infermieri volontari misurano la pressione ed effettuano dei monitoraggi non invasivi agli ospiti del centro. Il “Vittorio Veneto” viene gestito da diversi volontari che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze a titolo completamente gratuito.

Purtroppo però esistono delle problematiche a cui l’amministrazione comunale non provvede. La manutenzione ordinaria e straordinaria del centro è spesso trascurata. L’impianto di riscaldamento con il tempo si è usurato ed è stato sostituito, a spese del centro anziani, con termoconvettori. Mi sono stati rappresentati, inoltre, problemi per il giardino che necessita di manutenzione soprattutto in considerazione della presenza di rami e radici pericolosi.
Altro problema importante è la mancanza di un ascensore che arrivi alla sede dei corsi universitari, la cui assenza preclude ai diversi ospiti con abilità motorie ridotte di avere accesso al terzo piano, dove si tengono le lezioni. In merito, le precedenti amministrazioni avevano già previso il vano ascensore. Quindi basterebbe veramente poco per installarlo e sarebbe un segno tangibile del reale interessamento di questa amministrazione nei confronti della popolazione anziana con problemi di deambulazione.

Cosa chiedono gli ospiti? Solo una giusta considerazione e attenzione alle proprie esigenze da parte dell’amministrazione, niente di più.
Emblematiche le parole che mi ha rivolto un ospite: “Lei è una consigliera? Allora dica al signor Sindaco che, con tutto rispetto per i rifugiati, esistiamo anche noi che vogliamo essere considerati una risorsa, il cuore pulsante di una comunità e non solo un peso”.
Ecco, spero tanto che queste parole raggiungano il primo cittadino Damiano Coletta e che lo stesso stimoli gli assessori competenti a trovare le soluzioni più idonee per lo storico centro anziani di Latina.


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