“La gestione dell’emergenza deve saper aprire la strada a un progetto condiviso di crescita sostenibile e inclusiva, utilizzando le risorse rese disponibili anche in ambito europeo per gli indispensabili investimenti in infrastrutture, materiali e immateriali, riducendo i divari, per un Paese che torni a offrire opportunità, per un futuro dignitoso, specie alle giovani generazioni”. Così il Capo dello Stato Mattarella nel messaggio all’Acri per la 96ma Giornata mondiale del risparmio. “Indispensabile -dice- ristabilire un clima di fiducia” .
Il problema riguarda tutta l’Eurozona: il rapporto tra risparmio e reddito disponibile lordo è raddoppiato nell’intera area dell’euro. Indagini condotte dalla Banca d’Italia tra fine agosto e inizio di settembre mostrano che “la volontà di risparmiare appare diffusa anche tra i nuclei che non si attendono cali del reddito”. E martedì l’Istat ha attestato che il clima di fiducia dei consumatori è in calo. Pesano l’incertezza sull’evoluzione della pandemia e i tempi di disponibilità di vaccini e terapie.
Dopo il forte rimbalzo del terzo trimestre, il rischio “concreto” nell’ultimo scorcio dell’anno è che a causa della forte incertezza legata alla seconda ondata di Covid si inneschi un “circolo vizioso” tra bassi consumi, aumento del risparmio, “caduta della domanda aggregata e dei redditi“. Rischio che potrebbe “frenare la ripresa“, o addirittura interromperla se le misure restrittive dovranno essere rafforzate. A lanciare l’allarme è stato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco alla Giornata del Risparmio. “In una fase come quella attuale, dominata dall’incertezza e dalla debolezza della congiuntura, l’aumento della propensione al risparmio, se non si accompagna a un’adeguata ripresa degli investimenti e dell’attività produttiva può causare una diminuzione della domanda aggregata e dei redditi, alimentando, a sua volta, una ulteriore crescita delle intenzioni di risparmio per motivi precauzionali e innescando, così, un circolo vizioso”.
Il problema è strettamente legato alla mancanza di “visibilità” sull’evoluzione della pandemia e i tempi di disponibilità di vaccini e terapie. E riguarda tutta l’Eurozona: il rapporto tra risparmio e reddito disponibile lordo è raddoppiato nell’intera area dell’euro portandosi su valori anche superiori a quelli del nostro paese. Il rischio di finire in questa spirale è confermato dalle indagini condotte dalla Banca d’Italia tra la fine di agosto e l’inizio di settembre: la volontà di risparmiare appare diffusa anche tra i nuclei che non si attendono cali del proprio reddito. E martedì l‘Istat ha attestato che il clima di fiducia dei consumatori è in calo, “con un diffuso e marcato peggioramento delle opinioni relative alla situazione economica generale e alla tendenza della disoccupazione, mentre meno negative risultano le valutazioni sulla situazione personale”. Non a caso la Confesercenti prevede che “la seconda ondata e le restrizioni varate per le imprese bruceranno quasi altri 10 miliardi di consumi”. L’effetto negativo, secondo i negozianti, “non investe solo le imprese interessate dai provvedimenti di chiusura o limitazione delle attività sanciti dall’ultimo dpcm.
Visco ha suggerito che la “il sistema degli ammortizzatori sociali può essere rivisto per accrescerne la copertura, la semplicità di accesso e l’equità. In prospettiva, nella misura in cui le condizioni macroeconomiche lo consentiranno, gli interventi straordinari a difesa delle posizioni lavorative potranno essere progressivamente ridotti e circoscritti ai comparti più colpiti dalla crisi, tenendo anche conto delle esigenze per le imprese più sane di poter riorganizzare la propria attività in risposta al mutamento delle prospettive socio-economiche”.
Alessandra Trotta
(giornalista scrittrice)
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