LATINA- Rintracciato e arrestato un trentunenne per estione di una casa di prostituzione, reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Con lui, anche un ventunenne. Entrambi moldavi, come le tre prostitute che ospitavano in una casa a luci rosse a Terni.
Le tre ragazze affermano di essere arrivate a Latina con la speranza di trovare un lavoro e aiutare le loro famiglie, ben presto si sono ritrovate segregate a Terni e costrette a prostituirsi.
Ragazze costrette a prostituirsi in una casa a luci rosse
Le manette sono scattate nei confronti di un ventunenne, fermato in flagranza durante il blitz dei militari nell’appartamento di via Lungonera Savoia, e di un trentunenne, rintracciato successivamente a Latina e bloccato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Terni Barbara Di Giovannantonio su richiesta del procuratore Alberto Liguori.
Gestione di una casa di prostituzione, reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione le accuse rivolte in concorso ai due moldavi.
Alla vista dei carabinieri le donne – sempre secondo quanto riferito – hanno detto di sentirsi «in salvo» ed hanno subito denunciato la loro condizione di sfruttamento e di segregazione. Insieme a loro nell’appartamento c’era il ventunenne, risultato incensurato.
Le tre donne dicono di essere state portate a Terni con la forza e di essere state letteralmente rinchiuse nell’appartamento, dove sono state costrette a prostituirsi e a dare tutto quanto guadagnavano ai loro sfruttatori, ricevendo solo una minima parte del denaro, sotto minaccia di morte e di gravi conseguenze per i loro familiari. Una volta liberate, sono state sistemate in una struttura protetta.
Durante la conferenza stampa i carabinieri hanno spiegato che i clienti erano tra i 15 e i 20 al giorno. Per aprire il portone del palazzo digitavano il numero ‘504’ sulla tastiera, da qui il nome dell’operazione. Le tariffe andavano dai 70 ai 100 euro a prestazione, gli annunci venivano pubblicati online.
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