Caro Silvio Di Francia, ma chi te lo ha fatto fare?
Sarebbe questa la domanda più appropriata da rivolgere al nuovo Assessore alla cultura.
Il suo curriculum è prestigioso: Presidente di Zetèma, l’agenzia romana di servizi e produzioni culturali, è stato Assessore con Walter Veltroni.
Di Francia succede ad Antonella Di Muro, forse l’esponente politico di Lbc fino a ieri più vicino al Sindaco Coletta, le cui dimissioni hanno avuto tutto il sapore di una reazione- apprezzabile e carica di orgoglio – alla volontà del primo cittadino di allontanarla dalla Giunta.
Il nuovo Assessore si inserisce, quindi, in una frattura profonda che squarcia il movimento civico di Damiano Coletta nel profondo. Usciti di scena Capirci, Costanti e la Di Muro , di fatto, viene meno il nucleo fondativo e vitale di Lbc.
Per non parlare della situazione amministrativa in cui versa il settore cultura di questa città. Di Francia capirà presto, presumibilmente dalla seconda riunione di Giunta, che Coletta non è Veltroni e che la condizione finanziaria di Piazza del Popolo non è minimamente assimilabile a quella del Campidoglio di qualche tempo fa.
Abbiamo un teatro che non riesce neanche ad essere agibile, musei senza alcuna programmazione valida ed una identità legata alla fondazione che sembra subìre una incomprensibile damnatio memoriae.
La sfida, per Silvio Di Francia, per certi aspetti è entusiasmante: contribuire alla ricostruzione identitaria e culturale di Latina città del ‘900.
Noi, nel frattempo, sospendiamo il giudizio ed analizzeremo con attenzione ciò che farà l’Assessore , e però la domanda rimane sempre quella: caro Di Francia, ma chi te lo ha fatto fare?
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