Un terreno destinato alla realizzazione di una nuova palazzina in via Sirio, nel quartiere Pantanaccio, è finito sotto sequestro nei giorni scorsi per una serie di presunte irregolarità in materia ambientale. I sigilli sono stati apposti dalla Polizia Locale di Latina al termine delle verifiche avviate per accertare la situazione di degrado lamentata dai cittadini.

Stando a quanto riportato sui sigilli, si tratta di un sequestro probatorio per deposito e abbandono di rifiuti, in questo caso connessi all’attività edilizia della società proprietaria dell’area. Il provvedimento è stato adottato dal Nucleo di Polizia Ambientale della Locale nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Latina. A quanto pare il terreno, situato in fondo a via Sirio, una traversa senza uscita di via Mercusio, faceva parte di un lotto edificabile suddiviso in due parti che la società proprietaria ha deciso di realizzare in due fasi diverse. Quindi dopo avere realizzato una palazzina su una parte della superficie, un edificio ormai ultimato e già abitato, l’impresa di costruzioni si apprestava a ultimare anche il secondo stralcio dell’intervento edilizio. Se non fosse che un contenzioso con il Comune di Latina ha di fatto prolungato i tempi per il rilascio del permesso a costruire, anzi ha bloccato la procedura impedendo l’apertura del nuovo cantiere.

Fatto sta che il terreno nel frattempo è stato utilizzato per accatastare materiali edili, per lo più scarti, tra i quali rifiuti speciali pericolosi, in assenza di un’imminente apertura del cantiere che potesse in qualche maniera giustificare una fase di lavorazione su quella superficie. Tenendo conto tra l’altro che l’area è stata disseminata di materiale in numero si punti. Insomma, se inizialmente lo sversamento degli scarti poteva essere motivato dalla presenza del primo cantiere, una volta dichiarata la fine dei lavori e in assenza di un nuovo intervento edificatorio sul secondo terreno, quello deve essere considerato uno sversamento irregolare di rifiuti. O almeno questa è l’ipotesi investigativa che ha fatto scattare i sigilli. Infatti al termine di un accurato sopralluogo, venerdì mattina, gli agenti della Polizia Locale hanno proceduto col sequestro del terreno, inoltrando l’informativa alla Procura con l’ipotesi di reato delle violazioni in materia ambientale.

Al centro dell’inchiesta quindi è finita la società edile, nella figura del legale rappresentante. Dopo la convalida del sequestro, l’autorità inquirente dovrà valutare del responsabilità penali del caso, mentre il procedimento amministrativo percorrerà un percorso parallelo che condurrà, molto probabilmente, alla bonifica del sito per consentire il ripristino dei luoghi, in attesa che venga finita una volta per tutte la questione edilizia tra proprietà e Comune di Latina sulla realizzazione della volumetria.


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