APRILIA 2 – SASSO MARCONI 0
APRILIA (4-3-3): Caruso; Montella, Mancini, Sossai, Bencivenga; Fortunato (38’ s.t. Maola), Cioè, Zeccolella; Casimirri (41’ s.t. Monteforte), Bussi, Scibilia (48’ s.t. Incitti). A disp.: Marinangeli, Tshimanga, Tassinari, Benvenuti. All.: Venturi
SASSO MARCONI (4-2-3-1): Lazzari; Minelli, Lonchi, Zaccanti, Tattini; Rotatori (9’ s.t. Garni), Cortese; Iysa, Nardoni (31’ Arbizzani), Benatti (34’ s.t. Tonini); Noselli. A disp.: Comastri, Martelli, Tonelli, Hiwek. All.: Moscariello
Arbitro: Duzel di Castelfranco Veneto
Marcatori: 43’ Casimirri, 30’ Bussi s.t. (su rigore)
Note: Spettatori: 700. Espulsi: 47’ s.t. Moscariello (All. Sasso Marconi) per proteste. Ammoniti: Casimirri, Sossai, Caruso, Montella; Lazzari. Angoli: 4 – 2. Recuperi: 3’ p.t.; 4’ s.t.
L’Aprilia conquista la Serie D un anno dopo averla persa. Le rondinelle di mister Mauro Venturi ribaltano l’1-0 dell’andata e grazie a Casimirri e al rigore di Bussi festeggiano il ritorno nella massima categoria dilettantistica.
Partono subito forte i bianco-celesti, che con Casimirri creano 4 nitide opportunità. La prima dopo 5’, quando il numero 10 sfonda a destra e prova ad incrociare sul palo lungo, trovando la respinta di Lazzari. Sul secondo tentativo, poi, l’attaccante apriliano viene chiuso in angolo. Al 10’ ancora Casimirri protagonista, con un sinistro ad incrociare dal limite che esce di un soffio. Al 35’ grandissima occasione per il numero 10 apriliano, che si incunea nell’area avversaria sugli sviluppi di un corner e manda alto da posizione favorevolissima. Il riscatto arriva al 43’, quando finalizza l’assist fornitogli da Bencivenga, servito da Fortunato dopo una gran percussione centrale. Il Sasso Marconi, nella prima frazione di gara, ha pensato più al contenimento e a difendere il vantaggio dell’andata. L’ammonizione per perdita di tempo di Lazzari dopo pochi minuti, segnalava la volontà di addormentare il gioco.
Fallito questo piano nel primo tempo, gli emiliano-romagnoli hanno provato a rispondere nella ripresa. Al 12’ Sossai non raggiunge il passaggio di Mancini ed apre la strada a Benatti, il cui destro dal limite si spegne sul fondo. Ma l’Aprilia non sta a guardare e cerca di trovare il gol della sicurezza. Al 24’ gran discesa di Scibilia sulla destra, il suo primo tiro viene respinto dal portiere avversario, mentre sulla seconda conclusione colpisce l’esterno della rete. Con Bussi tutto solo nell’area avversaria, il numero 11 avrebbe potuto scegliere una soluzione diversa nella seconda circostanza, ma la voglia di segnare il gol decisivo ha giocato un brutto scherzo all’esterno offensivo apriliano. Tre minuti dopo ancora rondinelle vicine al 2-0. Taglio di Scibilia da sinistra verso il centro, e imbucata per Casimirri. L’attaccante mancino, però, non è riuscito a girare il suo sinistro verso la porta. Il momento cruciale della sfida è arrivato al 29’. Ancora Casimirri protagonista, con una serie di finte che disorientano Tattini spingendolo al fallo in piena area. Nessun dubbio per il signor Duzel, che ha assegnato il calcio di rigore. Dagli undici metri si è presentato il cecchino Bussi, che ha piazzato un pallone talmente angolato che Lazzari, pur intuendo, non è riuscito ad intervenire.
Sterili i tentativi del Sasso Marconi di agguantare il gol che avrebbe permesso di conquistare la Serie D. Le proteste per la rete annullata per fuorigioco ad Arbizzani hanno spinto la squadra a non parlare una volta terminata la gara. Proteste forse giustificate, ma per quanto si è visto in campo l’Aprilia ha meritato il successo e la promozione. Dopo un intero anno di inseguimento, finalmente le rondinelle hanno raggiunto il loro traguardo.
Mauro Venturi (All. Aprilia): «Ero in campo quando abbiamo sfiorato la Lega Pro, sentivo di dover ridare qualcosa all’Aprilia. A distanza di undici anni mi sono tolto una bella soddisfazione, così come tutti i componenti di questa squadra. Tutti, dal magazziniere ai ragazzi degli Allievi, hanno contribuito a questo successo. Capire dove è nata la svolta che ci ha permesso di raggiungere questo traguardo non è facile. Tutti i ragazzi sono stati impeccabili, anche se un nome lo voglio fare. Matteo Fortunato nasce come attaccante. Io l’ho adattato ad interno di centrocampo e si è ritagliato uno spazio importante durante la stagione ed in particolare in questi play-off. Oggi anche un solo episodio poteva mettere in pericolo il lavoro di un anno intero. Voglio dire solo grazie ai ragazzi, tutti. Abbiamo preparato bene anche la partita di andata, anche se abbiamo pagato un po’ sotto l’aspetto del ritmo, che di solito è il nostro punto forte. Poi due rigori ci hanno condannato. Ma sapevamo che una prestazione come quella che siamo riusciti a fare ci avrebbe permesso di avere ragione del Sasso Marconi. Forse loro hanno preso troppo in considerazione la gara di andata. Ma lì non siamo stati la vera Aprilia. Noi siamo quelli visti nel primo tempo di oggi. Intensità e ritmo sono state le nostre armi migliori per tutto l’anno. E oggi le abbiamo sfruttate al massimo. Ora ci godremo per una settimana questa vittoria, poi inizieremo a parlare del futuro. La riconferma sarebbe il premio che tutti meriterebbero, anche se bisogna costruire in base alla categoria»
Francesco Montella (Capitano Aprilia): «È stato un anno importante, per certi versi anche fantastico, come sempre accade quando si vince. Venivamo da una retrocessione pesante, erano tanti anni che l’Aprilia non era in Eccellenza, la cosa ci ha fatto soffrire. La squadra è stata assemblata a campionato in corso, ma ci siamo sempre detti che non volevamo essere comparse, ma protagonisti. Per riuscire in questo intento c’era bisogno di uomini, gente pronta al sacrificio. Dopo Pomezia c’è stata una svolta, abbiamo preso consapevolezza del bisogno di cambiare marcia. È stata una cavalcata bellissima, forse anche meglio che vincere il campionato. Io non ho mai provato quella sensazione, ma posso assicurare che arrivare a giugno e vincere i play-off è straordinario. Eravamo partiti per fare un buon campionato, il sogno della promozione è venuto strada facendo. L’appetito vien mangiando, quando ci siamo resi conto che potevamo riuscirci ci siamo impegnati dando tutti noi stessi. È la mia terza annata consecutiva ad Aprilia, oltre alle due in annate precedenti. Essere ricordato per qualcosa di negativo, come la retrocessione dello scorso anno, non è mai bello. Al di là della fascia di capitano, è da apriliano che sono orgoglioso di quanto fatto da questo gruppo. Ma una cosa ci tengo a sottolinearla. Ci dispiace che la città, forse a causa di passate gestioni, si sia allontanata dalla squadra. La speranza è che si sia ancora in tempo per cercare di invertire questa tendenza. Oggi speriamo di aver gettato le basi per un futuro diverso. Il merito di questo risultato va ripartito tra tutti quelli che sono scesi in campo e lo staff. Ci hanno sempre messo in condizione di sapere cosa ci avrebbe aspettato in campo. In queste categorie fa la differenza».
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