Busto e seggiolino negati alla piccola di tre anni, il senatore Vacciano chiede l’invio degli ispettori ministeriali alla Asl di Latina

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ROMA – Il caso di Aida Torre, la piccola latinense di tre anni affetta da tetraparesi spastica (a cui la ASL ha deciso di non concedere un busto in materiale elastico e un seggiolino per auto adatto alla sua disabilità), è stato oggetto di un’ulteriore interrogazione con carattere di urgenza indirizzata al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, da parte del Senatore Vacciano. La motivazione che ha spinto il senatore pontino a depositare un secondo atto di sindacato ispettivo su questa vlicenda risiede nel fatto che la risposta all’atto letta in Aula il 22 di ottobre del 2015 dal Sottosegretario di Stato del Ministero della salute, è stata formulata sulla base della documentazione inviata dalla ASL territoriale nella quale sono state riscontrate gravi inesattezze. Dunque, l’interrogazione è costituita per la maggior parte dalla comparazione delle informazioni errate inviate al ministero in prima battuta con atti che sgretolano – senza troppa difficoltà – i presupposti su cui è stato fondato il diniego ai due ausili.
Le considerazioni elencate dal senatore del gruppo Misto hanno delineato, così, due questioni principali: da un lato, le numerose e gravissime imprecisioni imputabili alla dirigenza ASL che sarebbero “da interpretarsi come la preoccupante incapacità da parte dei membri del tavolo tecnico di valutare la casistica di loro competenza” dei due dispositivi ortopedici (gli atti inviati al ministero puntavano a screditare goffamente e senza fondamento alcuno il medico che ha prescritto i dispositivi) e, dall’altro, la doverosa rivalutazione delle richieste della famiglia Torre, alla luce della malcelata mancanza di motivazioni oggettive per il rigetto delle istanze.
In conclusione, Vacciano chiede al Ministro se non ritenga opportuno “l’interessamento della Unità di crisi per fare chiarezza relativamente alle dichiarazioni dei dirigenti della ASL pontina”, di modo che siano gli ispettori ministeriali a valutare i metodi di giudizio dell’ente sanitario territoriale, e quali provvedimenti intenda adottare lo stesso dicastero per verificare la correttezza e la trasparenza dell’ASL pontina a fronte delle numerose incongruenze rilevate, per evitare che abbiano a ripetersi altre spiacevoli situazioni simili al caso della piccola Aida.


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