86 anni e non dimostrarli. Questo il traguardo di vita raggiunto oggi dalla città giovane, la città metafisica, gioiello dell’architettura razionalista. Per costruirla ed inaugurarla ci vollero appena 253 giorni, a partire dal 5 agosto 1933, la data in cui fu posata la prima pietra. Il progetto fu curato da Gino Cancellotti, Eugenio Montuori, Luigi Piccinato e Alfredo Scalpelli, pool di quattro giovani architetti, vincitore di apposito concorso di progettazione bandito dall’Opera Nazionale Combattenti, ente gestore della bonifica. Un vero e proprio record quei 253 giorni che, detratti quelli delle varie festività religiose ed istituzionali e delle interruzioni dovute a condizioni meteorologiche proibitive, ne fanno scendere il numero a soli 180, vale a dire appena sei mesi, seppur d’instancabile lavoro diurno e notturno. Protagonisti ne furono i pionieri della bonifica, calati dal nord, in particolare dal Friuli e dal Veneto, cui si affiancarono di lì a poco emiliani, romagnoli, toscani e campani, dando corpo alla prima comunità sabaudiana. Diversa per usi e costumi, ma permeata in egual misura di solidarietà, senso del dovere e spirito di sacrificio. Sentimenti che proprio negli attuali momenti vissuti con il cuore in gola, stanno connotando gli atteggiamenti dell’intera cittadinanza. Da allora quella landa paludosa ed inavvicinabile si è popolata, è cresciuta, ha fatto conoscere il suo nome nel mondo grazie alle imprese olimpiche dei gruppi sportivi di canoa e canottaggio, stanziati sulle rive del lago di Paola, ha saputo poggiare il suo fascino sulle bellezze naturalistiche e paesaggistiche che ne tracciano il territorio, proponendosi come una delle località turistiche più ambite e più frequentate del Paese, come buen retiro per decine di uomini e donne che hanno contrassegnato, in particolare, la cultura del secolo scorso.
“Là è la mia oasi di pace, il solo luogo dove posso raccogliermi. Là i miei problemi esistenziali si placano e lo sgomento si dilegua all’orizzonte del mare”
Le parole sono del famoso artista Emilio Greco, proprio uno tra i più appassionati innamorati della città, al quale Sabaudia ha voluto dedicare il suo Museo Civico. A postarle il consigliere comunale Francesca Avagliano.
Buon Compleanno Sabaudia
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