L’isola dei famosi. Biagio Rispoli – 67 anni – di Ponza, è stato il più anziano calciatore italiano in attività con la Figc. Ha disputato la seconda e terza categoria, giocando sono a 61 anni. Lo sport a Ponza – ai suoi albori -, ha visto la pratica di tre discipline: calcio, podismo e tennistavolo.
Tra gli ispiratori di un piccolo movimento che poi è andato sempre espandendosi un personaggio con una grande passione e gioia di vivere. Biagio Rispoli ha rappresentato il deus ex machina della Polisportiva, sezione calcio. Biagio faceva parte del corpo della Polizia municipale, svolgeva opera di volontariato guidando l’ ambulanza presente sull’isola, ora è soprattutto l’anima di una “scuola calcio” che conta una cinquantina di bambini che si rincorrono sul campo di Cala Caparra. Biagio – eternamente sorridente – ha fatto un pò di tutto nel calcio. Ha cominciato a giocare nel ruolo di portiere con la Don Bosco Gaeta, mentre frequentava l’Istituto nautico. Rispoli, che studiava in continente, era la “saracinesca” di quella squadra dei miracoli allenata da Galiano. Un undici che giocava un calcio stupendo con tante vittorie consecutiva. “Siamo finiti sulle pagine nazionali dei giornali, il Gaeta dei record era un esempio”. Poi il buon Biagio, terminati gli studi, è tornato a Ponza ed è stato tra i promotori della Polisportiva che ha cominciato l’attività iscrivendosi al campionato di Terza categoria nel 1995, per poi passare subito in seconda. In porta, naturalmente, non poteva che esserci Rispoli che, pur anzianotto, riusciva a salvare in più di un’occasione il risultato. Qualche sua “papera” è stata proverbiale, ma non ha fatto altro che accrescere la popolarità del personaggio che lavora anche dieci ore al giorno, uno stakanovista. Quando perdeva Biagio ci rimaneva male, difficilmente prendeva sonno. Poi ha quasi abbandonato il calcio giocato, fungendo da “dodicesimo” se mancava il portiere di riserva. Il suo addio al football è stato immortalato con una bella festa, nel 2001, poi ha deciso di riprendere a giocare in seconda categoria, nella stessa formazione del figlio Andrea, anche lui portiere, non potrebbe essere diversamente. Biagio è stato anche tra i precursori del beach soccer, ora tanto di moda, vederlo giocare sulla spiaggia di Sant’Antonio era un pezzo forte per i tanti turisti suoi amici.
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