Un Memorial per ricordare il grande cestista Armando Scalzone. Verrà organizzato nella sua Castel Volturno giovedì 16 giugno – alle 17 – alla presenza dei familiari e dei tanti amici, con la disputa di confronti amichevoli. L’evento sarè ospitato – naturalmente – nel Lido Scalzone, punto di riferimento balneare dal 1957, con clienti affezionati attratti da una esperienza unica per relax e comodità, non potevamo mancare le attività sportive in un posto così. In testa un campo di basket, poi beach soccer, beach volley, kajak. Armando Scalzone – uomo generoso – ci ha lasciato prematuramente ma nessuno lo ha dimenticato, un tipo genuino al punto giusto. La sua simpatia di stampo campano era un punto di forza, è riuscito a incidere il suo nome nella pallacanestro per sempre, favolose le sue chiacchere bonarie, in tante giornate di tanti mesi, di tanti anni. Armando si stupiva per gli altri, partecipava a cuore aperto alle storie legate alla palla a spicchi, lasciando un segno indelebile. I successi sportivi nella famiglia Scalzone sono di primo piano. Angelo “Peppino” Scalzone – papà di Armando – si è distinto come campione di tiro a volo italiano, vinse la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici nel 1972 a Monaco. Da quest’ultimo, Armando ha ereditato la giusta grinta trasmettendola ai suoi figli Angelo e Andrea, che emergono nel calcio il primo e nella pallanuoto il secondo. Armando – cestista di vaglia – in campo era un vulcano, il basket per lui non era complesso ma naturale. Alto 1,95 – ruolo pivot – sapeva sfruttare i movimenti offensivi in modo intelligentem grazie alla conoscenza dei fondamentali individuali, appresi nell’ottima scuola tecnica di Benevento. Il suo peso sotto le plance era notevole, con tanti rimbalzi catturati grazie a un tagliafuori eseguito da manuale, non saltava molto ma lo score finale era postivo in tutte le voci. Armando sfidava gli avversari con quella lealtà che tutti abbiamo conosciuto, facendo gioire i supporter di Benevento, Scauri, Latina e Cassino. Scalzone arrivò a Cassino nella stagione 87-88 con la società “Longo e Pagano Cassino” e nello stesso anno vinse il campionato di serie D. Nell’anno successivo quello di serie C e nella stagione 89-90 la squadra riuscì a salvarsi nello spareggio finale contro la Viola Reggio-Calabria. Nel ’92 si trasferì a Latina con il Cosmos dove attraversò un anno difficile, mentre gli ultimi anni della sua luminosa carriera agonistica li ha trascorsi a Scauri, lì vinse il campionato di serie C. Tante partite il buon Armando le ha poi disputate nei campionati amatoriali sino all’età di 50 anni. Nel il nostro amico ha appreso la notizia di un mostro che si stava impossessando del suo corpo: la SLA. Un anno dopo l’addio alla vita.
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