Basket amarcord, Jerome Bright era l’americano che faceva impazzire i tifosi di Latina

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Alex Groza degli Indianapolis Olympians (prova a stoppare Connie Simmons dei New York Knickerbockers, in una partita giocata al Madison Square Garden il 10 novembre 1949. (AP Photo/Matty Zimmerman)

Basket amarcord. Latina ha avuto il piacere e l’onore di ospitare nella squadra di Promozione allenata da coach Angelino Muzio l’americano Jerome Bright, proveniente dalla base Nato di Gaeta, era imbarcato sulla nave Little Rock, ammiraglia della sesta flotta statunitense nel Mediterraneo. Correva la stagione sportiva 1979-71 e l’Ab Latina aveva i suoi grandi rivali nel Veroli e nello Scauri, i derby erano infuocati e dall’alto livello tecnico. Jerome – affetto da una leggera forma di poliomielite – da giovanissimo aveva praticato anche il pugilato, raccontava di aver fatto i guanti con Cassius Clay. Nel basket eccelleva nel tiro dalla lunga distanza, allora non esistevano i tre punti, un peccato per lui e la squadra nerazzurra dell’Ab Latina. Tirava partendo dal basso in elevazione, scoccando una parabola altissima, il ciuff era assicurato. A Gaeta nella palestra di Calegna si allenavano i cestisti della Little Rock guidati da Tony Galizia, un italo-americano con grande passione per la palla a spicchi che a Gaeta ha lasciato il segno.Si svolgevano numerose partite amichevoli, specialmente nel periodo estivo, con impegnati i marinai yankee con tanto di bandiera issata e inno statunitense suonato prima della gara. Tutto è iniziato sui banchi di scuola – a sette anni – per Jerome Bright che amava Latina e il suo pubblico competente ed appassionato. Per gli americani il basket è una faccenda importante anche da bambini. Ci sono dei tornei scolastici e sono seguiti bene. Non era un solista, Bright giocava per la squadra, se poi l’allenatore pensava di dover sfruttare sistematicamente il tiro allora significava che aveva le sue buone ragioni. La sua mano di velluto l’ha portato in cima alla classifica dei realizzatori del girone laziale.


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Paolo Iannuccelli
Paolo Iannuccelli è nato a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 2 ottobre 1953, risiede a Nettuno, dopo aver vissuto per oltre cinquant'anni a Latina. Attualmente si occupa di editoria, comunicazione e sport. Una parte fondamentale e importante della sua vita è dedicata allo sport, nelle vesti di atleta, allenatore, dirigente, giornalista, organizzatore, promoter, consulente, nella pallacanestro. In carriera ha vinto sette campionati da coach, sette da presidente. Ha svolto attività di volontariato in strutture ospitanti persone in difficoltà, cercando di aiutare sempre deboli e oppressi. É membro del Panathlon Club International, del Lions Club Terre Pontine e della Unione Nazionale Veterani dello Sport. Nel basket è stato allievo di Asa Nikolic, il più grande allenatore europeo di tutti i tempi. Nel giornalismo sportivo è stato seguito da Aldo Giordani, storico telecronista Rai, fondatore e direttore della rivista Superbasket. Attualmente è presidente della Associazione Basket Latina 1968. Ha collaborato con testate giornalistiche locali e nazionali, pubblicato libri tecnici di basket e di storia, costumi e tradizioni locali Ama profondamente Latina e Ponza, la patria del cuore.