TERRACINA/FONDI/SPERLONGA – “Tra quanto tempo le imprese agricole e artigiane dell’intera filiera produttiva di Fondi, Sperlonga e Terracina colpite duramente dal maltempo degli scorsi giorni potranno avere gli aiuti economici necessari per tornare a sperare di far ripartire le proprie attività danneggiate in maniera profonda?”.
Il vice presidente provinciale dell’Unione Artigiani Italiani di Latina Antonio Alicandro si fa portavoce delle difficoltà che stanno vivendo le tante aziende alle prese con la conta dei danni e con la paura di dover chiudere definitivamente i battenti a causa di perdite davvero ingenti e assolutamente inaspettate: “Abbiamo appena concluso la ricognizione – spiega Alicandro – e purtroppo dobbiamo constatare come i danni si aggirino nella serricoltura intorno alle 300mila euro per ettaro nel comparto agricolo e di svariati migliaia di euro per le aziende artigiane. Gli agricoltori di Fondi e Sperlonga hanno dovuto dire addio all’intera produzione autunnale e alle strutture devastate dalla potenza dell’uragano. L’annata è andata persa, per ripartire ci vorrà almeno un altro anno perché, oltre a ripristinare i luoghi, occorrerà ricominciare da zero ripulendo i terreni dalle ferraglie e piantumare nuovamente, chi ha le risorse economiche può sperare di iniziare a ristrutturare l’azienda a primavera salvo il freno della burocrazia. La messa a dimora delle nuove piantine di pomodori, ortaggi in genere potrà riprendere, tempo permettendo, a Maggio/Giugno, le altre attività che non riusciranno a rientrare in questi tempi e resteranno ferme e si troveranno in seria difficoltà. Molti hanno manifestato la paura di dover chiudere mentre le poche aziende che hanno la copertura assicurativa riusciranno al massimo a recuperare i danni alle strutture. La stragrande maggioranza, invece, non ha polizze per le catastrofi da calamità naturali e dunque sarà difficile riprendersi. L’intervento dello Stato e degli Enti preposti – sottolinea il rappresentante della Uai Latina – deve essere tempestivo. Altra nota dolente è che alcune di queste aziende hanno in essere la rottamazione emanata dal Governo Renzi, con la prima rata ad Ottobre, posticipata al 7 Dicembre che per molti non potrà essere onorata. La mancata quietanza non permetterà a queste aziende di entrare nella rottamazione quinquennale dell’attuale Governo, e se le istituzioni non prendessero in considerazione anche la possibilità di bloccare questa incresciosa situazione, l’Agenzia delle Entrate, potrà emettere provvedimenti esecutivi nei confronti delle attività pontine. Apprezziamo – conclude Alicandro – l’iniziativa dei sindaci di Fondi, Sperlonga e Terracina di avviare la procedura di stato di calamità naturale, e di aver chiesto alle banche di bloccare i mutui ma non è sufficiente a garantire la ripresa economica e sociale dell’intera comunità colpita duramente, la vera lotta deve essere unanime verso le lungaggini burocratiche, ed essere sempre al fianco dell’intera filiera produttiva, asse portante della nostra nazione”.
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