LATINA – “Purtroppo già lo scorso ottobre 2020 mettevo in guardia sul pericolo di modificare il progetto originario e di perdere i fondi del Cipe per la Roma-Latina. Oggi mi rammarico di essere stato un facile profeta visto che apprendiamo di nuovi ritardi dovuti alla liquidazione della Società Autostrade del Lazio che avrebbe dovuto appaltare e gestire l’opera.

Un’infrastruttura a cui la Regione Lazio ha sottratto opere compensative per 491 milioni di euro e che in campagna elettorale è stata oggetto del famoso project review annunciato prima dalla Regione e confermato poi dal Ministro De Micheli. Un prezzo che Zingaretti ha pagato, penalizzando ancora una volta la nostra provincia sull’altare dell’alleanza con i cinque stelle e la sinistra più radicale che lo sostiene in Regione e nella quale si identifica anche il sindaco Coletta”.

Lo dichiara in una nota Vincenzo Zaccheo, già sindaco di Latina.

“Assurdo gettare via un progetto già finanziato dal Cipe, al quale aveva contribuito anche l’attuale segretario regionale del Pd, Bruno Astorre, all’epoca assessore regionale, e che negli anni in cui ho avuto l’onore di guidare la città di Latina riuscì a concertare con le forze politiche e sociali un tracciato condiviso e un pacchetto di opere e indennizzi che garantiva il minor consumo di suolo e la maggior efficienza dell’infrastruttura.

Oggi vediamo ritardare ancora una volta sine die un’opera che doveva già essere cantierizzata e che garantiva ai territori interessati una serie di interventi che da soli i comuni non potrebbero mai sostenere. La revisione del progetto invece va ad eliminare proprio queste opere di compensazione e pone definitivamente fine alla speranza della nostra comunità di poter disporre finalmente di un sistema infrastrutturale moderno ed efficiente.

Durante l’ultima campagna elettorale la sinistra ha spacciato per un grande risultato l’ennesima penalizzazione del nostro territorio! Oggi è sotto gli occhi di tutti che la revisione del progetto sta comportando un inevitabile allungamento dei tempi, rischiando di fatto di mandare definitivamente in soffitta un’opera fondamentale per la crescita e lo sviluppo della nostra provincia.

Un’operazione tutta giocata sulla pelle di cittadini, imprese, lavoratori e famiglie che non possiamo accettare e alla quale ci dobbiamo opporre in tutti i modi e in tutte le sedi, chiamando a raccolta il mondo produttivo, le associazioni di categoria, i sindacati e i lavoratori perché ancora una volta non si consumi l’ennesimo sfregio sulla pelle di Latina e della sua comunità”.


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