Autopsia : Satnam Singh è morto anche per un’emorragia copiosa. Sciopero di 8 ore dei braccianti

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Satnam Singh è morto anche a causa di un «copioso sanguinamento». È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia svolta nei giorni scorsi su disposizione della Procura. La morte del 31enne indiano deceduto il 19 giugno a Latina, sarebbe stata causata da un dissanguamento dovuto alla recisione delle vene del braccio rimasto incastrato nel macchinario per stendere il velo di plastica nei solchi del terreno e dalle gambe dove il medico legale ha trovato profonde lacerazioni che hanno provocato un importante sanguinamento, rivelatosi fatale.

Il bracciante indiano è stato abbandonato davanti alla sua abitazione, senza un braccio, dal datore di lavoro dell’azienda agricola per cui lavorava in nero. Il drammatico racconto della vicenda di Satnam è stato testimoniato sia dai due giovani che lo ospitavano dietro la loro casa e che, per primi, hanno tentato di soccorrerlo, e sua moglie Soni. Il titolare dell’azienda è stato indagato per omissione di soccorso e omicidio colposo.

“La morte di Satnam Singh è maturata in un contesto di sfruttamento disumano che nessun paese civile può tollerare. Dopo aver ribadito al governo le nostre priorità per debellare ghetti e caporalato pensiamo sia doveroso, in questo momento di dolore, tenere alta l’attenzione su quanto accaduto a Latina. Per questo abbiamo scelto di partecipare domani con la Uila-Uil alla manifestazione promossa dalla comunità indiana locale, proclamando una giornata di sciopero di 8 ore con cui rilanciare un’azione strutturale e a tutto campo per la legalità e il lavoro agricolo dignitoso». Lo scrive sui social della Fai-Cisl il segretario generale Onofrio Rota, confermando la mobilitazione di Fai e Uila al fianco della comunità indiana di Latina.

Mattarella: “Satnam Singh vittima dello sfruttamento illegale e crudele del lavoro”
La manifestazione, informano i due sindacati, si svolgerà oggi, 25 giugno, con un raduno previsto alle ore 14 alle autolinee nuove di Latina, da dove alle 15 partirà il corteo per giungere in piazza della Libertà, dove si terranno intorno alle 16 gli interventi dei rappresentanti della comunità indiana e dei sindacati.

«Tutta la società civile, associazioni, rappresentanti delle istituzioni e del mondo del lavoro – aggiunge Rota – sono invitati a prendere parte a questa giornata di solidarietà e partecipazione per sostenere una battaglia di civiltà, con cui riconoscere piena dignità alle lavoratrici e ai lavoratori che garantiscono il cibo sulle tavole degli italiani».

( Fonte La Stampa )


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