LATINA – Oggi compie cento anni Renata Escano, ‘una nonna incredibile’ come la definiscono in famiglia.
«Ogni volta che racconto la sua storia – ci spiega orgogliosa e commossa la nipote Marianna -, le persone sospirano dicendo che sembra un romanzo. E in effetti hanno ragione. Ma quel che rende interessante la storia di nonna, credetemi, non sono tanto gli eventi, quanto la sua formidabile personalità, come può testimoniare chiunque la conosca, e tutti i residenti e il personale di Villa Gioia, la casa per anziani dove oggi risiede, a Latina (e dove, a suo dire, “si ride sempre”)».
Il 26 maggio 1923, a Citè Jardins, un tranquillo quartiere residenziale di Tunisi, nasce la figlia del farmacista locale, Charles (detto Charlot) Escano, e della sua giovane moglie, Bianca Levi di Leon. Italiani, entrambi, ma tunisini. Lui da sette generazioni. Erano parte di una comunità di italo-tunisini che, ai primi del secolo, contava più di centomila persone. Charlot e Bianca scelgono per la loro primogenita un bel nome da adulta: Renata. Ma tutti la chiameranno, per sempre, Nenée.
Come la sorella Guite, Nenée frequenta la scuola francese di Tunisi. Ama i numeri: aritmetica, algebra, trigonometria, analisi. Niente è troppo complesso per lei, che sogna di studiare Matematica all’Università in Francia. Ma quando si diploma è il 1941: in Europa infuria una guerra terribile e tutto il Nordafrica sta per trasformarsi in territorio di contesa. Gli Alleati entrano a Tunisi nel luglio 1943 e per gli Escano, italiani in un paese occupato dagli Alleati, la situazione si complica. Mentre Charlot viene spedito in un campo di lavoro a Boston, la casa di famiglia viene sequestrata dall’esercito inglese. Bianca, Nenée e Guite fanno buon viso a cattivo gioco e si adattano a dividere gli spazi con i soldati di Sua Maestà ed è così che Nenée conosce quello che diventerà suo marito: Stanley George Chinnery, sottoufficiale di Londra.
Il matrimonio si celebra a guerra finita, il 2 agosto 1945, e i due neosposi si trasferiscono in Algeria, in attesa del trasferimento in Inghilterra. Sono tempi di grandi viaggi e di famiglie sparpagliate ai quattro angoli del globo, ed è quasi un miracolo se, durante il lungo viaggio per nave che la porta nella sua nuova patria Oltremanica, Nenée riesce a riabbracciare, dopo più di tre anni di separazione, il padre di ritorno dal confino americano. Le loro traiettorie si incrociano infatti per qualche giorno a Napoli, e nell’abbraccio di una città in festa Charlot e Renata possono finalmente promettersi che i tempi bui sono alle spalle e che si rivedranno presto.
Nenéé e Stan avranno due figli – BeXy e Alan – e vivranno prima a Enfield (vicino Londra) e poi a Roma, dove per molti anni la famiglia gestirà due profumerie, una delle quali andrà in fumo nel grande rogo della Stazione Termini nel 1967.
Dopo la morte di Stan, nel 1986, Nenée si trasferisce dalla figlia Betty a Latina.
«Ma casa nostra – aggiunge la nipote Marianna – è solo la base a cui fare ritorno dai frequenti viaggi con cui mia nonna, Nenée, era solita far visita ai suoi tanti amici e parenti sparpagliati tra Francia e Inghilterra. Ha viaggiato sola, per aria, per mare e per terra, ben oltre i 94 anni. E qualche volta l’ho accompagnata anch’io. Nonna Nenée oggi compie cento anni e io, che sono stata testimone degli ultimi quarantasei, posso solo aggiungere che per tutti noi è un grande privilegio averla nelle nostre vite. Il suo sorriso, la sua forza, la sua intraprendenza e la sua capacità testarda di non arrendersi mai ci sono stati di esempio costante e ancora oggi ci ispirano, perché se una cosa abbiamo appreso da nonna è che il segreto di una lunga vita è trovare ogni giorno nuovi motivi per sentirsi, nonostante tutto, felici».
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