APRILIA – Ieri il consiglio comunale di Aprilia si è espresso contro il progetto della Frales per un deposito di rifiuti in zona Sant’Apollonia che nelle intenzioni del proponente avrebbe garantito l’autosufficienza dell’Ato di Latina. I consiglieri hanno prima approvato le osservazioni del del consigliere Roberto Boi e poi la mozione illustrata in aula da Alessandra Lombardi. Una velo-cità d’azione impressionante che non stupisce Fabio Altissi- mi, il titolare della Rida Ambiente (alla quale è riconducibi- le la Frales) che in un’intervista al quotidiano Latina Oggi sottolinea il “doppio standard” riservato ai suoi progetti rispetto alle altre tematiche ambientali, in molti casi problemi che si trascinano da anni e che la politica in tutto questo tempo non è riuscita a risolvere.

«Ma di che cosa parlano? E’ semplice cavalcare l’onda come fa la politica. Ci si riempie la bocca di slogan buoni per tutte le stagioni, come la “raccolta differenziata”, senza sapere, e senza preoccuparsene, che fine faccia poi il relativo “scarto”. Eppure, di esempi sul territorio – ricorda Altissimi – su come si smaltiscono i rifiuti della raccolta differenziata ve ne sono eccome: ad esempio ex Freddindustria di Aprilia; la discarica da bonificare in via Corta; oltre agli abbandoni dei rifiuti in ogni dove. Ciò nonostante, sia la destra che la sinistra riescono a parlare soltanto di discariche e a con- vocare sedute straordinarie del Consiglio Comunale, e sit-in, la- sciando poi i comitati soli di fronte alle proprie responsabilità. Però nulla dicono sui bilanci delle loro municipalizzate e sugli aggravi di 15 o 20 milioni di euro l’anno, poi pagati dai cittadini tramite la Tari a fronte di un servizio praticamente inesistente».

A giudizio dell’imprenditore appare chiaro il tentativo di spostare l’attenzione della campagna elettorale su un tema di facile comprensione co- me il “no” alla discarica, una scelta per non affrontare le tan- te criticità che vivono le periferie dove da anni i cittadini attendono i servizi primari. «Nulla dicono sulle periferie di Aprilia che vengono abbandonate a loro stesse, da sempre e quale che sia il “colore” della maggioranza di governo: che dire del depuratore della zona La Cogna, al quale la gran parte degli utenti – continua Altissimi – devono essere ancora allacciati e che non si sa se e quando sarà messo in esercizio; che dire del ponte di via Valtellina (Sacida) chiuso ormai da sette/otto mesi, per non parlare del ponte di via Valcamonica, realizzato da sei anni e mai aperto al traffico. Oppure vogliamo parlare della rete fognaria di via Valcamonica, realizzata sotto l’allora assessore ai Lavori Pubblici Mauro Fioratti Spallacci, anch’essa a tutt’oggi non ancora messa in funzione? E, nel frattempo, anche la strada di via Valcamonica soffre il completo dissesto. Dov’era la maggioranza? E dov’era anche l’opposizione? Stessi consiglieri, stessa assenza di (vera) politica. Però adesso è l’ora della campagna elettorale e così mentre la maggioranza uscente fa le piste ciclabili quel- la entrante, o aspirante tale, gliele rinfaccia in nome della “nuova gestione” di Aprilia».

L’impressione di Altissimi è che il progetto della Frales sia un’arma per distrarre l’elettore da altri aspetti, per esempio dalla situazione della Progetto Ambiente oppure dai siti pieni di rifiuti che in questi anni non sono stati ancora bonificati. «Nel frattempo, però, la stessa politica (sia la maggioranza sia l’opposizione) non spiega per quale motivo, dal 2015 al 2023, la municipalizzata comunale – continua Altissimi – abbia visto il proprio bilancio gonfiarsi da 5 a 15 milioni di euro l’anno e come abbia potuto gestire i rifiuti raccolti senza una gara pubblica, tanto da suscitare anche l’intervento dell’ANAC. Il sindaco quei bilanci li ha approvati, ma non ci risulta che l’opposizione si stia stracciando le vesti per questo! La stessa politica non spiega come mai abbiamo ancora diecimila tonnellate stoccate nei capannoni nelle zone industriali di Aprilia da bonificare. E potremmo continuare con l’elenco».

Una bocciatura sulla quale chiama in causa sia la maggioranza che l’opposizione, visto che le principali coalizioni che verosimilmente si contenderanno il successo elettorale sono guidate da due candidati che sono stati colleghi di giunta per oltre quattro anni.

«Davanti agli elettori maggioranza e opposizione – dice Altissimi – recitano ancora la parte di quelli che si conoscono appena, ma voglio ricordarvi che, fino a 4 mesi fa, erano seduti allo stesso tavolo e non si sono rinfacciati nulla! Anzi, verosimilmente, hanno condiviso molte strategie, e non soltanto in materia ambientale ma magari anche nell’urbanistica e, chissà, forse anche nel settore dei lavori pubblici. Certo, al comune cittadino non è dato sapere come mai il ricorso contro il progetto della discarica di via Riserva Nuova sia stato presentato l’ultimo giorno utile. Il comune cittadino non si spiega come mai il ricorso contro il progetto della discarica a Casalazzara sia stato fatto anch’esso negli ultimi giorni utili e soltanto per la grande pressione ricevuta dalla cittadinanza. Altrimenti, in entrambi i casi, i termini di ricorso sarebbero inutilmente scaduti nel silenzio di quella stessa politica, di maggioranza e di opposizione».

Secondo l’imprenditore dunque gli impegni annunciati a favore delle periferie in questa campagna elettorale rimarranno disattesi, visto che i borghi pesano poco a livello elettorale. E i problemi rimarranno dunque sempre gli stessi.

«È bene che i cittadini sappiano che tutte le promesse elettorali di riscatto delle periferie di Aprilia sono “promesse da marinaio”: il 75% dell’elettorato apriliano è rappresentato dal centro urbano e non certo dalle periferie, che saranno inondate dai voantini della campagna elettorale, ma dovranno accontentarsi soltanto di qualche “toppa” su strade fatte ancora di ghiaia. Perché, sia ben chiaro, il vero governo è fatto da maggioranza e opposizione, le stesse – conclude Altissimi – che hanno impiegato 15 anni a procurare i danni che sono oggi sotto gli occhi, sconfortati e delusi, di quei cittadini che ormai, in maggioranza, non a caso nelle ultime tornate elettorali hanno deciso di disertare le urne e, forse, lo faranno, in numero ancora maggiore, anche stavolta».


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