“È fatto di divieto alla Loas Italia srl il proseguimento di ogni attività connessa e conseguente alla Autorizzazione unica oggetto di rinnovo“. È di quest’oggi la pubblicazione di un atto (datato 17 agosto), sull’Albo Pretorio della Provincia di Latina, con cui il “Settore Ecologia e Tutela del Territorio” dell’Ente di Via Costa dà quello che può essere definito il benservito alla società di Via della Cooperazione. Un provvedimento di preavviso a un niet ad andare avanti con le attività di smaltimento e recupero rifiuti che, però, viene dopo un maxi incendio che ha mobilitato l’attenzione di cittadini, politica e agenzie regionali, come l’Arpa, che dal 9 agosto si dannano con invettive, appelli, mozioni, analisi, stati di calamità richiesti, sullo sfondo di un passato che ha visto gli enti preposti a controllare non presentarsi alla conferenza dei servizi del 24 giugno 2019 (in testa la Regione Lazio, ma anche Arpa e Comune di Aprilia), rilasciare proroghe (la Provincia di Latina) esattamente un anno dopo (il 24 giugno 2020),affinché la Loas potesse continuare ad operare e, come vedremo, a dare l’ok nei mesi scorsi alla domanda di rinnovo all’autorizzazione presentata dalla srl”.
L’atto risale al 17 agosto, ci comunica Giorgio Libralato, quando la Provincia di Latina ha cercato di porre rimedio al disastro ormai compiuto, bocciando l’autorizzazione a proseguire per la Loas.
Tuttavia, la situazione appare imbarazzante anche per gli altri Enti.
Durante la conferenza dei servizi – quel consesso in cui gli enti dovrebbero controllare e poi dare l’ok o meno ad impianti dei rifiuti così delicati – succede che sia l’Arpa Lazio sezione Latina il 22 giugno, sia il Comune di Aprilia, in data 16 aprile, concedono il parere non ostativo agli stabilimenti Loas con prescrizioni (atti non pubblicati, di cui sarebbe interessante leggere il contenuto). E fanno peggio di loro anche gli altri enti competenti i quali, parimenti al 2019, danno il loro silenzio-assenso.
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