Apl: «Su immigrazione e tutela del territorio solo disastri, richiesta di dialogo tardiva e interessata»

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APRILIA – Duro attacco su immigrazione e tutela del territorio da parte di Aprilia in Prima Linea. «Dopo l’ennesima dimostrazione di quanto l’Amministrazione a parole dice una cosa e poi nei fatti ne fa un’altra – spiegano il coordinatore Emanuele Campilongo e la presidente Sabrina Esposito Montefusco -, ci sentiamo di dare un consiglio a degli amici. Partiamo dal principio, dopo l’ennesima colata di cemento approvata su Via Enna abbiamo avuto l’ennesima riprova di come questa maggioranza si “regga in piedi” grazie alle cubature, piuttosto che sui programmi tanto sbandierati. Non solo abbiamo assistito anno dopo anno alla riduzione della cosiddetta zona F2 (servizi alla comunità) a beneficio di sempre più cemento e inutili palazzi, ma anche al pasticcio di Casello 45. Qui si è giunti addirittura a rendere prigionieri 2.000 cittadini, ed è andata in scena l’evidente rappresentazione di come agli occhi di chi governa – speriamo ancora per poco – questa città, non siano priorità gli interessi della comunità ma le costruzioni. Addirittura con un aggravio per le casse pubbliche che poteva tranquillamente essere evitato. Ma è sulla questione clandestini (per noi tali sono altro che profughi!) e Sprar che recentemente si è raggiunto il paradosso.

Appoggiamo pienamente le parole espresse da Cpi e consigliamo agli amici della tartaruga frecciata di rispedire al mittente, l’invito ad un dibattito pubblico che non solo è tardivo e ed inutile, ma che puzza di mera propaganda per di più a decisioni già prese. Infatti, l’Amministrazione solo ora dopo aver già votato lo Sprar ed aver fatto entrare Aprilia nell’inferno del meccanismo della “grande sostituzione” e dell’immigrazione di massa, cerca di comunicare le proprie scelte. Infatti come nel caso delle costruzioni, prima ci si assicura il sostegno delle potenti lobby e cooperative esistenti sia nel settore dell’edilizia che dell’immigrazione, e poi si dialoga o meglio si fa finta di farlo. Il confronto pubblico andava fatto prima, noi lo diciamo ormai da qualche mese, e non ora a pochi mesi dalla scadenza elettorale. Chi prima ha follemente votato lo Sprar ora cerca solo una vetrina dove giustificare tale scelta, e rinvigorire la propria zoppicante immagine in vista delle elezioni. In tutti questi anni le critiche, le proposte e le sottolineature fatte da chi come noi è stata opposizione a questa maggioranza, sono state puntualmente trattate con la solita arroganza e strafottenza. Invece sull’immigrazione come sulla tutela dell’ambiente, le decisioni sono sempre state prese senza alcun coinvolgimento delle opposizioni, sia di quelle rappresentate in Consiglio che di quelle fuori dal palazzo come noi. Quindi le richieste di dialogo tardive e interessate se le tengano strette. A noi non interessano».


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