Antonio Mazzeo, al vostro fianco

Chiacchierata con il candidato al consiglio regionale della Toscana (collegio di Pisa e Provincia)

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Abbiamo fatto una chiacchierata con Antonio Mazzeo, candidato al consiglio regionale della Toscana nel collegio di Pisa e provincia.

43 anni, ingegnere, e una persona che sprizza energia ed entusiasmo fin dal primo contatto. Ha lavorato cinque anni da consigliere regionale e presidente della Commissione Costa per rendere la Toscana una regione sempre più europea ed aperta e adesso è pronto a rilanciare ancora in avanti il suo impegno. Lo abbiamo incontrato in un noto bar di Pisa, al caldo di un sole post temporale estivo.

Antonio Mazzeo è un “pisano per scelta”, espressione felice per raccontare il suo arrivo in Toscana nel 1996 per frequentare l’università. Una scelta figlia del suo primo viaggio nella citta della Torre, avvenuta nel 1981 insieme ai genitori a bordo di una 500 gialla partita dalla Basilicata per accompagnare a curarsi proprio in Toscana una amica di famiglia che necessitava di cure. “Già allora ricordo che i miei genitori dicevano che in questa regione c’era una delle migliori sanità d’Italia ed effettivamente la nostra amica guarì e iniziò per lei un percorso di rinascita”. Proprio come quella che oggi, dice, serve a tante famiglie e tanti lavoratori dopo la pandemia Covid, ragione per la quale quella 500 gialla è diventata il simbolo della sua campagna elettorale. Una campagna nella quale ha costantemente sottolineato quanto il “modello Toscana” sia stato decisivo nel gestire l’emergenza e come sia importante che Pisa torni ad essere, dopo gli ultimi anni a guida leghista, la città aperta, accogliente, moderna e a misura d’uomo che lo ha accolto. “E impegnarmi in politica – chiarisce – è stato ed è per me il modo attraverso cui restituire a questa città e a questo territorio qualcosa di quello che mi ha dato”.

Antonio Mazzeo, di quali proposte ti farai carico se sarai rieletto in regione?

1- Il primo progetto è rendere navigabile l’Arno, possibilmente con battelli elettrici, per consentire a Pisa uno sbocco sul mare, che tanto l’ha resa grande quando era un porto. Questo consentirebbe di ammirare le meraviglie della natura, passando in mezzo al parco di San Rossore. Pisa è stata grande quando ha saputo guardare al mare, io voglio puntare lo sguardo proprio là.

2- Mi impegnerò per l’alta velocità sulla costa e per l’eliminazione del gap che c’è fra situazione economica e sociale nella Toscana centrale e nella svantaggiata Toscana costiera. Voglio portare questa regione ad essere non prima fra le ultime ma prima fra le prime, e non intendo d’Italia, ma d’Europa.

3- Vorrei creare la Strade Toscane Spa che si facesse carico della Fi-pi-li e delle autostrade toscane, per generare proventi e poter ampliare la FI-PI-LI oggi obsoleta e da rivedere.

4- Altro progetto a cui tengo molto è quello della metropolitana della Toscana costiera, un collegamento veloce che unisca Lucca Pisa e Livorno in 32 minuti.

5- Vorrei altresì rendere Pisa centro nazionale ed internazionale della robotica nonché essere sempre più la porta di accesso alla Toscana: da questo punto di vista sull’aeroporto Galilei non ci sono dubbi e il presidente Giani lo ha ribadito: Pisa è e resterà il principale scalo della regione.

Ha già un’idea sulla prima legge che proporrà dopo l’elezione:
Una legge per dare uguali diritti sul lavoro a chi oggi non li ha: serve riconoscere ufficialmente per contratto tutte le nuove professioni e garantire un salario minimo garantito per ogni tipologia di contratto.

Perché scegliere Eugenio Giani e non la Lega?

Perché conosce e ama profondamente la Toscana che ha girato in lungo e in largo e non ha mai vissuto le istituzioni come un trampolino per le proprie ambizioni personali. Perché è garante del fatto che porteremo avanti il modello toscano in sanità che, nell’emergenza Covid, ha dimostrato di funzionare molto meglio che altrove. E perché metterà le persone al centro del suo programma, a partire dagli asili nido gratuiti per le famiglie con Isee al di sotto di 40mila euro. La candidata del centrodestra a Cascina ha lasciato a metà l’impegno preso da sindaco coi cittadini senza dare alcuna risposta concreta alle promesse fatte e lo stesso vorrebbe fare un anno dopo la sua elezioni all’Europarlamento dove ha votato sempre no alle risorse europee per la Toscana e per l’Italia. Senza dimenticare che, dal punto di vista sanitario, vorrebbe portare qui il modello lombardo che non è stato esattamente il migliore in questi ultimi mesi…

Perché, invece, mettere la X sul tuo nome?

Perché credo che la politica debba tornare ad essere prima di tutto un servizio alle persone e mi ha fatto davvero piacere sapere che, soprattutto nei mesi di lockdown, tante persone si sono riavvicinate alle istituzioni e alla politica grazie al fatto che ho risposto a tutti, ho messo a disposizione il mio numero di telefono e la mia pagina Facebook. Poi perché sono innamorato di Pisa, città dalle mille opportunità che deve tornare a essere sempre più protagonista in Toscana e a rifiorire dopo questi anni di immobilismo leghista. E infine perché abbiamo messo in campo una serie di proposte e idee concrete, nate proprio dal confronto continuo coi cittadini, che nei prossimi 5 anni possiamo realizzare insieme: dall’ambiente alle infrastrutture, dalla sanità al sociale, dallo sport al turismo, dall’innovazione al mondo delle imprese. La Toscana del futuro ha bisogno di fatti, non di slogan vuoti che poi, come accaduto a Pisa e Cascina, restano solo e soltanto parole.

Il 20 e il 21 fai la X sul nome di Antonio Mazzeo

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