Annalisa Muzio, presidente dell’Osservatorio per lo sport, fotografa la situazione a Latina: dalla querelle della piscina ai contributi mai arrivati passando per lo Skatepark e la gestione delle palestre, palesando l’immobilismo dell’amministrazione comunale.
L’avvocato Annalisa Muzio, presidente dell’Osservatorio dello sport e del turismo della provincia di Latina, fotografa la situazione estremamente critica di Latina sia sul settore impiantistica sportiva sia sulla gestione della critictà da parte del Comune, circostanziando le sue accuse che abbracciano l’intero movimento, già messo a dura prova dall’emergenza sanitaria da Covid-19.
L’elenco delle disattenzioni comunali sono molte e puntano a far sì che il Comune si assuma le sue responsabilità, soprattutto perdurando l’assenza di una visione di città anche in ambito sportivo.
“Lo sport, già fortemente colpito, a Latina vive il suo momento più drammatico. Lo è per l’emergenza sanitaria ma viene amplificato dalla evidente mancanza di attenzione gestionale dell’amministrazione comunale e dalla palese volontà di non decidere -scrive in una lunga nota Annalisa Muzio-. Il Comune di Latina ha, oramai da tempo, stilato una serie di promesse mai mantenute ed oggi ci troviamo ad assistere alla recita del de profundis per chi fa attività sociale. Come Osservatorio per lo sport e per il turismo, organo partecipativo e propositivo alla vita sportiva e sociale del territorio di Latina, abbiamo più volte sollecitato incontri, tavoli programmatici, unione di forze, dibattiti, tuttavia l’amministrazione comunale non ha nemmeno inteso riscontrare le nostre ultime richieste mostrando un’assenza di confronto e partecipazione che, in questo delicato momento storico, davvero non è ammissibile. Eppure l’Osservatorio rappresenta da tre anni un genuino e spontaneo insieme di società sportive, che hanno come comun denominatore la volontà di FARE per il proprio territorio tanto dal punto di vista meramente sportivo, quanto dal punto di vista della socialità’, elemento che sembra, invece, difettare nella maggioranza Lbc che forma il Comune di Latina.
Sento sempre più spesso parlare di sport e promozione territoriale: ebbene vorrei davvero comprendere, dati e progetti alla mano, cosa si intende seriamente FARE per dare concretezza alle tante e tante parole che da anni ascoltiamo finanche troppo pazientemente.
Ad oggi, ad esempio, nonostante la notizia del contributo di mille euro, deciso dal Consiglio Comunale a fine luglio, per sostenere le asd durante l’emergenza Covid, ci risulta che nulla è arrivato nelle casse delle società sportive: eppure l’emergenza sanitaria da Covid è ora, non è domani, la sopravvivenza è oggi, non si può rimandare. Peraltro, avevamo fatto richiesta di chiarimento a mezzo pec in data 09.11.2020, ma nessuna riposta è mai arrivata dal Comune.
Come Osservatorio lanciamo l’ennesimo appello affinché il Comune di Latina non abbandoni un patrimonio che della città non è solo sportivo ma soprattutto sociale. In anni abbiamo riscontrato, nonostante la nostra volontà di collaborare, la totale assenza di programmazione estesa anche all’impiantistica sportiva. Eppure il Comune, parafrasando lo sport, era partito bene dai blocchi di partenza ma poi s’è smarrito, ha dimenticato che tra le sue attività c’è anche la realizzazione e il miglioramento dell’impiantistica sportiva.
E che fine hanno fatto i bandi per le palestre? Abbiamo impianti che potrebbe essere usati, a medio termine, dalle società sportive che militano in campionati di serie nazionale, e invece nulla di fatto.
Si propone la realizzazione di un progetto futuro come lo Skatepark, da subito condiviso anche dall’osservatorio, ma poi lo stesso divide cittadini, imprese e associazioni: certo perchè si continua, come è nella migliore tradizione, a proporre progetti in una città dove non si ha la minima cura di ciò che si ha, dove non si riesce a gestire l’ordinaria manutenzione, figuriamoci la straordinaria, in un capoluogo di provincia dove esiste da decenni un solo palazzetto dello sport che è evidentemente insufficiente e da ristrutturare, in una città dove lo sport non è mai stato considerato un capitolo di bilancio su cui scommettere, ciò nonostante le continue soddisfazioni che riceviamo da un vivaio che ci regala medaglie in tutti gli sport, sia a livello nazionale che internazionale, ebbene tutto ciò dimostra ancora una volta la fragilità di idee e di progettualità.
Come ha deciso di affrontare il Comune la problematica alla gestione della piscina? Facendo letteralmente litigare le società sportive tra loro, assistendo passivamente alle frizioni che si vanno creando quotidianamente tra associazioni e dirigenti.
E, ancora dato che abbiamo la memoria corta, è giusto ricordare anche che il volley da due stagioni non si fregia più sul suo nome sportivo della città di Latina, ma di quello di Cisterna, giocando appunto in quel palazzetto, risultando il nostro inadeguato. Si risponderà: sono vecchie criticità. Certo, ma chi governa e amministra ha l’obbligo di risolvere le problematiche ereditate, non può partire da zero senza tenere conto del passato, ogni volta giustificandosi puerilmente che sono lasciti indigesti.
Possiamo solo augurarci che davvero arrivi il momento della svolta. E che non siano solo parole. Per le parole non c’è più tempo. Ora e il momento del FARE”.
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