Un frangente così doloroso e destabilizzante come quello in cui siamo immersi ci obbliga necessariamente a rifare i conti con il nostro sistema di valori, a verificare se il percorso seguito finora permette di inglobare le nuove “consapevolezze”.

O se il deragliamento dal binario su cui ci trovavamo non renda opportuna una rivisitazione della scala di priorità in vista di una elaborazione interna evolutiva con il posizionamento su una nuova via.

Certamente, perché intervenga una reale crescita e positiva trasformazione, occorre procedere con sincera serietà ad una riorganizzazione della nostra interiorità devastata.

Quali valori hanno finora ispirato il nostro agire? Siamo divenuti dei workaholic, come dicono gli anglosassoni per i drogati di lavoro,  relegando magari in zone periferiche valori quali la famiglia, le amicizie, i nostri reali interessi, le nostre aspirazioni profonde?

Bene, ci è piombato addosso un uragano che ha fatto tabula rasa di tutte le nostre protezioni, che ci permettevano di sentirci invincibili, confinando in un angolo remoto del nostro io le nostre fragilità, le nostre vulnerabilità, le nostre debolezze.

E’ come se gli strumenti finora a nostra disposizione per interpretare la realtà si fossero tutto a un tratto rilevati privi dei codici di accesso e dovessimo trovarne altri.

Il nostro delirio di onnipotenza che ha fatto rifiutare la sofferenza, il dolore, ci ha illuso che  potessimo controllare e determinare tutto a nostro piacimento.

Ma ora tutto è cambiato, perché abbiamo dovuto prendere atto che la vita è quello che accade indipendentemente dai nostri progetti, anzi proprio mentre li elaboriamo.

Abbiamo la necessità, visto che non abbiamo scelto noi questa disgrazia piovutaci addosso, di ricreare un nuovo contesto assiologico, delle nuove coordinate che possano permetterci di costruire su basi più solide il nostro futuro.

Stavolta i fondamenti dobbiamo stabilirli, senza più subirli e dobbiamo sfruttare quanto avvenuto per apportare modifiche al nostro modo di vivere in vista di un benessere interiore  e relazionale che oltrepassi i precedenti ancoraggi, per stabilire nuove priorità ponendoci al centro della nostra esperienza vitale.

Le cose sono cambiate e allora dobbiamo cambiare noi stessi prima di ricreare un paesaggio di riferimento.

Ecco allora che la tragedia attuale ci costringe a modificarci, per costruire un nuovo equilibrio psichico che permetta di creare nuovi e più solidi  approdi.

E’ comprensibile e anche paradossale che, in una situazione che dovrebbe permetterci  di pensare liberamente, ci si senta in preda ad un’ansia paralizzante che rende la riflessione più difficile.

Abbiamo paura per la salute, per il lavoro, per il crollo delle certezze acquisite, in breve per il nostro mondo psichico che ci sembra di non dominare come in passato.

Vogliamo vedere, in positivo, cosa abbiamo invece imparato ad apprezzare?

Gli abbracci sinceri, i baci, le strette di mano calorose, i nostri cari, le nostre amicizie, le nostre attività fisiche, i nostri paesaggi, le passeggiate al mare, le cene conviviali, i nostri viaggi, gli spazi aperti, le risate fragorose.

Ci siamo scoperti da pretesi onnipotenti a fragili, come se la bacchetta magica che ci permetteva di cambiare tutto a nostro piacimento, di colpo avesse smesso di funzionare.

Abbiamo probabilmente preso consapevolezza che il senso di comunità deve prevalere sulla nostra individualità impaurita e angosciata, in vista di relazioni più appaganti e rimodellate su nuovi referenti.

Certo, terminata tale tragica fase, non potremo e anzi non dovremo più correre in difesa di un assurdo sistema fondato su regole economiche alienanti e contraddittorie, incentrate sull’esterno e mai sulla nostra interiorità ferita.

Dovremo rallentare, guardando con occhi nuovi ciò che ci circonda e, solo allora, anche le cose cambieranno realmente e con esse il nostro mondo psichico.

Pier Giorgio Avvisati (avvocato)


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.