LATINA – Emergenza, è la parola che va più di moda a Latina da qualche settimana. Se n’è accorto anche Johan sfogliando i quotidiani locali. “Il Messaggero” a quattro colonne titola: “Acqua bolletta da 1 milione”.
(Per la verità l’articolo l’ha ripreso anche la nostra redazione – ndr).
Basta leggere poche righe per imbattersi nel bollettino di guerra quotidiano. “Il totale della spesa per la regolare fornitura dell’acqua è di ben (poi ci spiegano perchè ben) 897.800 euro. È una delle tante emergenze per il neo Sindaco”. Johan cerca di capire quali siano le altre emergenze, ne trova qualcuna, però non riesce a capire perchè la bolletta dell’acqua sia un’emergenza, la bolletta è una cosa che ti aspetti, che arriva a scadenza, quale sarebbe l’emergenza è difficile da capire.
Forse l’emergenza è nel costo spropositato secondo il giornalista. Ci si sarebbe aspettati una comparazione di dati a sostegno del “ben”, invece nulla. Qualcuno dovrebbe prendersi la briga di spiegare all’ignaro lettore che nel comune di Latina l’acqua costa troppo e se ne spreca molta visto che in altri comuni della stessa dimensione se ne spreca molta meno. Nulla di tutto ciò si legge nel pezzo, a Latina costa troppo punto e basta, bisogna fidarsi perchè lo scrive il giornale.
Poi vai a vedere quali sarebbero gli sprechi. Fontane pubbliche, impianti sportivi. Quindi l’acqua bevuta per strada per dissetarsi, offerta gratuitamente dal comune e l’acqua delle società sportive. Johan ha una proposta stupefacente, di quelle che Coletta non se la sogna nemmeno. Chiudiamo tutte le fontane, mettiamoci la saracinesca, iniziando da quella di piazza del popolo. Facciamo pagare fino all’ultimo cent l’acqua a tutte le società sportive. Risultato, dopo due giorni gruppi sui social che rivendicano il diritto all’acqua nelle fontanelle e quelli che chiedono di salvare le società sportive destinate alla chiusura dai crescenti costi di gestione.
Forse il milione di euro non è un’emergenza, l’acqua non deve essere sprecata, ma è non è sbagliato “regalarla” ai cittadini e, perchè no, aiutare le società sportive che svolgono una importante attività sociale nei pagamenti. A forza di sparare nel mucchio, la stampa locale rischia di ammazzare tutti.
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