LATINA – Ambulanze ferme e caos negli ospedali: Latina si conferma nella top ten regionale per il Pronto Soccorso che scoppia, la denuncia di Pino Simeone presidente della Commissione Sanità della Regione. Non basta l’ampliamento, occorre che la struttura sia all’altezza della situazione. Abbiamo un ospedale, il Santa Maria Goretti di Latina che è il più grande sulla direttrice Roma-Napoli, rappresenta la ‘verticalizzazione’ della Sanità in provincia. Il nosocomio è il punto di riferimento principale dell’utenza pontina. Per Terracina, come per Fondi e Formia. Il riconoscimento quale Dea di II° livello è rimasto sulla carta, nonostante i ripetuti annunci dell’amministrazione Zingaretti. Quello che appare sotto gli occhi di tutti è l’immagine di un vero e proprio ‘girone dantesco’. Prendiamo atto dell’ampliamento della struttura d’emergenza, ma ciò non basta. Continuiamo ad accogliere le proteste e il disagio dei cittadini che si scontrano con disservizi che sono diventati strutturali e che non accennano a diminuire. La totale mancanza di una assistenza territoriale capillare sul territorio produce l’inevitabile intasamento del presidio ospedaliero.
Si assiste ogni giorno a scene inverosimili. Nei locali del Pronto Soccorso i pazienti sono affastellati l’uno sull’altro senza adeguata attenzione alle singole patologie, con pazienti più gravi e meno gravi uno accanto all’altro. E non si tratta di un caso isolato ma della quotidianità. In questo periodo emerge in particolare il problema più generale di ambulanze del 118 ferme perché le barelle che vengono utilizzate per trasportare i pazienti si trasformano in letti di fortuna a causa dell’assenza di posti letto. A pagarne le conseguenze principali, sono i pazienti ovviamente. Spesso bisognosi di ricovero, ma costretti a restare nelle lettighe per ore. Situazioni al limite in particolare per i più anziani, a volte smistati, come pacchi verso nosocomi lontani da quello di primo accesso. E c’è chi dice che va tutto bene nella nostra sanità. La vita delle persone non viene rispettata. Come nel caso degli esami diagnostici che hanno tempi sempre più lunghi. In questo caso vediamo cittadini della nostra provincia costretti ad estenuanti viaggi della speranza. Questa situazione non fa che alimentare l’incertezza sfociando, come testimonia la stampa, in gravi episodi di violenza che mettono a rischio l’incolumità di medici ed infermieri che ogni giorno cercano di far fronte alle esigenze dei pazienti. Peraltro resta centrale la cronica carenza di personale, costretto spesso a tour de force massacranti. Queste le urgenze di una sanità pontina ormai allo sfascio e nonostante il quadro sia desolante, continuiamo ad ascoltare solo annunci e promesse da parte del presidente della Regione e commissario ad acta per la sanità, Nicola Zingaretti. Parole mai supportate dai fatti.
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