Riflettere sulla questione ambientale non è mai stato così piacevole. Un alone di magia permea le sale del MAXXI a Roma, dove Sebastião Salgado ricrea l’atmosfera della foresta amazzonica.
La mostra Amazônia travolge il visitatore
Salgado utilizza lo strumento potente della fotografia per raccontare uno spaccato di realtà e civiltà, per rappresentare un ambiente emotivamente travolgente, che è quello della foresta. Le sue opere sono immerse nel buio e nei suoni autentici di quell’habitat, riprodotti attraverso le musiche di Jean-Michel Jarre.
In questo modo il visitatore è completamente avvolto dalla foresta e immerso nella vegetazione rigogliosa e nella quotidianità delle popolazioni native. Su questi due filoni tematici si incentra il racconto del fotografo, il paesaggio boschivo è colto in bianco e nero e riportato su grandi pannelli sospesi, organizzati per temi. Invece, negli spazi semisferici rossi, che ricordano le abitazioni indigene “ocas”, viene introdotta la quotidianità delle popolazioni locali.
Il bianco e nero di Sebastião Salgado valorizza la foresta
L’attenzione alla sensibilizzazione diventa evidente proprio nelle “ocas”, dove vengono proiettati filmati che ritraggono i leader delle comunità autoctone. Queste popolazioni praticano uno stile di vita completamente sostenibile e sono in lotta costante con la cultura consumista e sfruttatrice.
Nella sala principale, il “polmone della Terra” è descritto nei suoi fenomeni più caratteristici: le foto raccontano, ad esempio, delle tempeste tropicali o dei fiumi volanti. I temi affrontati portano alla luce alcune delle tematiche più calde dell’ultimo secolo.
Amazônia invita a riflettere sulla questione ambientale
L’esposizione mette in evidenza la fragilità di questo ecosistema, mostrando che nelle aree protette dove vivono le comunità indigene, guardiani ancestrali, la foresta non ha subito quasi alcun danno e ci invita a vedere, ascoltare e a riflettere sulla situazione ecologica e la relazione che gli uomini hanno oggi con essa.
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