Alzheimer, la rivoluzionaria scoperta ha origini pontine

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Ne stanno parlando i media di tutto il mondo, a partire dal colosso BBC. Le testate nazionali ne hanno evidenziato l’importanza con titoli a caratteri cubitali, orgogliose di una paternità esclusivamente italiana. Il Tg1, Sky, Tgcom24, Tg 5 e i più prestigiosi quotidiani stanno dando ampio risalto ad una sensazionale scoperta scientifica, appena annunciata dalla rivista specializzata Nature Communications: un team di scienziati, coordinati da Marcello D’Amelio, professore associato di Fisiologia Umana e Neurofisiologia all’università Campus Bio-Medico di Roma, è stato in grado di risalire all’effettiva origine della malattia di Alzheimer, ben diversa rispetto da quanto si era creduto fino ad ora.

Non è infatti nell’ippocampo, area del cervello associata alla memoria, che va cercato il principio del morbo, ma nell’area collegata anche ai disturbi dell’umore, l’area tegmentale ventrale. Secondo lo studio, in questa zona avviene la morte di neuroni che innesca l’insorgere della malattia, privando l’ippocampo della dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per alcuni meccanismi di comunicazione tra i neuroni. Questo evento, di fatto, porta alla perdita dei ricordi, alla depressione e ad altri sintomi tipici della patologia. Nello specifico, la ricerca ha dimostrato che, somministrando su modelli animali con Alzheimer un farmaco che inibisce la degradazione dei neuroni o un amminoacido precursore della dopamina, si registra un recupero della memoria e un ripristino della motivazione. Parliamo dunque di una rivoluzionaria novità che cambierà del tutto l’approccio alla malattia, aprendo nuove strade per l’individuazione di una cura.

Tale conquista, come detto, ha una paternità esclusivamente italiana, essendo arrivata da uno studio dell’Università Campus Biomedico, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e della Fondazione Irccs Santa Lucia. Non tutti sanno, però, che l’intero progetto è stato finanziato oltre che dal Ministero della Salute e dall’Alzheimer’s Association, anche da una realtà che affonda le sue radici in provincia di Latina. Tutto è iniziato infatti da un’idea della CMNSPORT ONLUS e lo stesso professor D’Amelio fa  parte del comitato scientifico del CmnSport. Parliamo del “Centre of Molecular Nutrition for Sport”, una realtà che sta avendo un grande riscontro internazionale, improntata su un nuovo modo di approcciare la clinica e la ricerca scientifica con innovative metodologie applicate all’attività sportiva d’elitè. Artefici di tutto questo sono due professionisti, originari rispettivamente di Sezze e di Latina: Alessandro Recine, da anni residente a Rimini, ex calciatore e ora procuratore sportivo di vasta esperienza, costantemente a contatto con club, atleti e selezionatori di rilievo internazionale; Stefano Ciaurelli, biologo nutrizionista e ricercatore con diverse esperienze di studio e attività di sperimentazione particolarmente significative, tra le quali il percorso di specializzazione all’Università Campus Biomedico di Roma, la ricerca svolta alla Santa Lucia Foundation ed il Master di perfezionamento in Genetica, Nutrizione e Sport presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Sono stati loro a dare vita ad un centro clinico di eccellenza a carattere europeo. Ricorrendo a metodologie e tecnologie di ultima generazione, il CMN Sport punta ad un intervento personalizzato sull’atleta andandone a migliorare la performance, riducendone il numero di infortuni ed il tempo di recupero dagli stessi. Il CMNSPORT  ad oggi vanta molteplici collaborazioni con le società e gli atleti più importanti del nostro panoramica calcistico nazionale ed europeo.

Per perseguire tali finalità la struttura si basa su un proprio autorevole Comitato Scientifico, del quale fa parte il Prof. Marcello D’Amelio, principale artefice della scoperta sull’Alzheimer. Ha chiarito ulteriori dettagli Alessandro Recine, presidente della Onlus e affermato procuratore sportivo costantemente impegnato nell’ambito della comunicazione e nei rapporti con le società e gli atleti di tutto il mondo: “Abbiamo sempre creduto nel progetto portato avanti dal professor D’Amelio, lo dimostra il fatto che a finanziare direttamente la ricerca è stata la nostra Onlus, abbinata al CMN Sport. Da sempre perseguiamo una finalità, ottimizzare il connubio tra scienza e pratica sportiva avvalendoci del contributo delle più importanti personalità di livello internazionale nel campo della medicina bio-molecolare. Il team di scienziati coordinati da D’Amelio ha conseguito questo sensazionale risultato e siamo orgogliosi di averlo sostenuto sin dall’inizio. Con altrettanto orgoglio, inoltre, ci piace accostare a tale scoperta le nostre origini: anche la provincia di Latina troverà spazio nell’enorme ribalta mediatica ricevuta dallo studio sull’Alzheimer!”.


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